QUESTA MOGLIE E’ DISPERATA
Quante
sono le mogli che cercano di assomigliare a quelle fotografie dei
rotocalchi con la donna di casa che si sveglia al mattino, fresca e
felice, prepara la colazione alla famiglia, scarica la sua nidiata
davanti alla scuola per precipitarsi, di nuovo, a casa a passare,
piena di passione, la nuova lucidatrice sull’immacolato pavimento
della cucina? Milioni, forse, ma ben poche sono le donne che in quel
modello possono e vogliono riconoscersi.
Tra
queste la Bettina Balser di questa storia. Quarant’anni dopo la sua
prima apparizione (il romanzo usci per la prima volta negli USA nel
1967), la sua voce rimane sorprendentemente aggressiva e ben piĂą
feroce, profonda, ironica e politicamente incorrect delle Desperate
Housewifes o
dei Diari di
Bridget Jones dioggi.
Sue Kaufmann ha disegnato un personaggio femminile che è diventato subito icona di un’epoca e di un movimento, quello femminista, che allora faceva i suoi primi passi e che oggi si è forse perso nelle maglie intricate del conformismo. Il successo planetario di questo “diario” ha dato vita a un genere letterario, le mad housewife novels, e diventato un film diretto da Fred Perry, pluripremiato dalla critica, e servito da spunto per saggi e studi sociali e antropologici sul rapporto uomo – donna nel XX secolo, ma soprattutto ha saputo raccogliere le insoddisfazioni, le nevrosi, le contraddizioni, le vitalità “disperate” della donna moderna divisa, talvolta dilaniata, oggi come allora, tra il ruolo affibbiatole dagli uomini di “angelo del focolare” e il desiderio di vivere con pienezza e indipendenza la propria vita.
In una messinscena che dĂ ampio spazio alla fantasia e al grottesco, Bettina Balser, Tina per gli amici, interpretata dall’attrice napoletana Carla Ferraro, torna a parlarci di sĂ©, delle sue nevrosi e del suo rapporto con gli uomini, il marito, l’amante, lo psicologo, tutte facce di un unico corpo (e infatti rappresentati dallo stesso attore, Mauro Santopietro, in una girandola di virtuosismi): quello del maschio secolare che, da sempre, tenta di relegare la donna in un ruolo di secondo piano, sempre pronta, però, a soddisfare i suoi desideri sessuali: “Ehi, Tina… che ne diresti di una bella rotolatina nel fieno?”
La parola mad che abbiamo tradotto con disperata può significare, in inglese, anche arrabbiata e pazza. In questa edizione teatrale (la prima per l’Italia) ci siamo serviti anche di questi due significati per creare il personaggio di Tina Balser, convinti che, oggi, le figlie di quella generazione, anche se non sono piĂą casalinghe disperate, possono riconoscersi ancora in questa donna che, a modo suo, si ribella all’immagine di “moglie perfetta” che la societĂ in cui vive gli impone preferendo essere una bad wife anzichĂ© una mad wife. (Ferdinando Ceriani)
Eliseo Off
4 – 20 gennaio 2019
Diario di una casalinga disperata
Liberamente ispirato al best seller Diary of a Mad Housewife
di Sue Kaufman
Translated and performed by the permission of Russel & Volkening Inc
Con
Carla Ferraro e Mauro Santopietro
Elementi scenici Paolo Orlandelli
Supervisione
ai costumi Metella Raboni
Aiuto
regia Alice Guidi
Regia e adattamento Ferdinando Ceriani
Produzione TEATRO ELISEO
Foto Fabrizio Di Ruscio
Durata: 1 ora e trenta minuti