IL PARADISO? …PUO’ ATTENDERE 

FATEMELO DIRE

di MAURIZIO LIVERANI
 
 IL PARADISO? …PUO’ ATTENDERE

Ambrose Bierce: “la nascita è la più atroce delle calamità”. Chi era Bierce? Uno scrittore e giornalista statunitense (V. FOTO) vissuto a cavallo dell’ottocento e del novecento; è autore di satire e racconti macabri nello stile di E.A. Poe e si era aggregato in Messico, nel 1914, alle truppe di Pancho Villa. I suoi giudizi sono feroci. Sosteneva che la procreazione sia un atto antidemocratico in quanto avviene senza aver consultato il nascituro. Sono pochi gli italiani che lo conoscono. Un pensatore che vede il mondo sazio di natalità incappa in tutte le censure. Per venire più a noi, Mussolini aveva imposto una tassa a chi si rifiutava al matrimonio e, quindi, alla procreazione. La copulazione preparava la famigerata carne da cannone. Stalin era dello stesso avviso. Non la Cina di Mao che era contraria alla sovrappopolazione. Nel saggio sul “Principio della popolazione” Thomas Robert Malthus precisa che la crescita della popolazione avviene in proporzione geometrica. Di contro, i mezzi di sussistenza, nella migliore delle ipotesi, in progressione aritmetica. La sproporzione è diventata opprimente attraverso carestie, epidemie e migrazioni, in attesa di altre guerre. Senza quasi rendersene conto, ma cogliendo le notizie dal mondo come segnale d’allarme, gli italiani si stanno votando al malthusianesimo. Malthus sosteneva una drastica riduzione delle nascite. Da noi, la prima e la seconda repubblica hanno in comune amministratori dal “tallone elastico”. Cosa vuol dire “tallone elastico”? I nostri governanti sono i primi a mettere in pratica la lezione del Duce. Se la disoccupazione, alimentata dalle peste economiche, produce un insufficiente livello di domanda provoca l’aumento dei cassaintegrati, dei disoccupati, dei precari. I partiti cercano di invertire la rotta, intanto l’italiano si sta affrancando dalla speranza del futuro che una volta lo affascinava; si accontenta di tenersi lontano dalle false illusioni e, insieme a Goethe, conclude che il “senso della vita risiede nella vita stessa”.
————————————- 

Chi ha vissuto a lungo può constatare come siamo giunti quasi al “tabula rasa”.

Guardando al presente e andando a ritroso non troviamo motivi di gaudio.

A tanti generosi liberali che hanno sempre additato i pericoli di una politica basata sul nulla è stata rivolta, puntuale e immancabile, l’accusa di fascismo con cui in Italia si riducono al silenzio gli oppositori.

Il liberalismo non può prosperare né a destra né a sinistra, ma può godere buona salute arruolando i moderati.

Gli estremismi fanno convogliare tutto il potere al “centro” che implica i fasti di un ritorno al liberalismo.

Oggi, l’elettore più avveduto che crede nel liberalismo è in cerca di un leader.

Il discorso leninista è sempre chiaro: siamo comunisti, ci diamo altri nomi per illudere i borghesi ingenui e creduloni.

Guardando al presente e andando a ritroso, non troviamo motivi di gaudio.

MAURIZIO LIVERANI 

(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)