NATALE: E’ ORA DI PROCEDERE A RIMPASTI
di Maurizio Liverani
Se le risorse per vivere si riducono, il benestante non si sente afflitto e se la cava con un obolo. Le grandi caritas soccorrono chi ha fame e non trova cibo. Con queste, furbi cardinali si arricchiscono. Se adepti di diverse religioni si odiano in nome di Dio, i credenti dell’una fede combattono contro chi quella fede non condivide. Questo fenomeno va sotto il titolo “guerra di religione”, dura da secoli e secoli. Il ricco paga le tasse in misura esigua perché pretende che le paghino in misura esatta i non ricchi. E si potrebbe continuare. Per esempio, ci sarebbe bisogno di salvare lo spirito dall’ignoranza dilagante. Da pulpiti illustri piovono, in questo periodo, invocazioni alla misericordia. Qualche passettino è stato fatto. I valori eterni sono enunciati da eminenti, scovati a violarli. Il bene e il male perdono gradatamente ogni solennità. La Chiesa ci appare spesso come un pollaio senza uova ma pieno di pulcini. E’ un processo alla creazione? Un processo nei quali tutti i capi di accusa sono ben chiari, le colpe ben determinate; i responsabili le muovono a se stessi. Tutti colpevoli, quindi tutti innocenti. Anche la creazione è sottoposta a un pubblico processo. Gli autori irridono al presunto creatore. E’ la tragedia del nostro tempo. Il mondo ha perduto il significato e non è più capace di credervi. Se tutti gli onesti, come i malvagi, danno ugualmente la colpa alle troppe natalità perché insistere a festeggiare il Natale? Forse è il caso di mettere tra i testi sacri un libro che ha riempito di angoscia il mondo. Si intitola “L’inconveniente di essere nati” (Emil Cioran (nella foto), Biblioteca Adelphi).
Maurizio Liverani