FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
 
IL RICETTARIO DEL BRAVO POLITICO

Un tempo il potere passava da una generazione all’altra; questa che si accampa a Montecitorio è discendente di sfibrati dottrinari.

Sin dalle prime mosse le nuove leve della politica passano attraverso tutte le incarnazioni ridicole.

Entrando in un partito, uno, quando è giovane, muore a se stesso, diventa un altro uomo poiché ogni partito è un universo in cui subisce la legge di un’altra prospettiva morale.

Un politico sostiene che non può restare senza far niente, sebbene non faccia mai niente.

Molti si distinguono per la costante nullità intellettuale che abita sotto la fronte pensosa.

Alcuni eminenti lasciano morire, per ambizione, le qualità di cui sono dotati. Morire a fuoco lento.

Il voto, in Parlamento, offre la pulsazione di un minuto felice.

Molti politici rivelano una faccia melensa, una miscela in cui per una parte naturale ce ne sono tre di cosmetico.

Quando scompare un’ideologia, le sopravvive un effetto feticista; una ingenua soddisfazione.

Le prese di posizioni politiche cambiano, nate come sono dal bisogno del cambiamento.

Molti sono imbevuti di quello spirito negativo abitudinario detto “spirito di governo” che è di tutti i governi.

Fatemi buona politica e io vi farò buona finanza. E’ la regola di ogni convivenza partitica.

Gli uomini cercano in ogni nuovo regime la continuazione del vecchio.

MAURIZIO LIVERANI

Commenti e aforismi tratti dall’opera letterario di Maurizio Liverani e dai suoi più recenti articoli