CYBERBULLISMO: UNA INFEZIONE SOCIALE DA DEBELLARE

Dopo il tragico fatto di Pordenone appare sempre più urgente aumentare le difese contro la violenza morale amplificata dalla rete. La prevenzione passa anche attraverso i blog, come “intreccio.eu”

La preoccupazione più grande per un genitore è quella che il figlio chatti con un pedofilo, lo sostiene il 28% degli intervistati, mentre il 21% dei genitori teme che i ragazzi possano interagire con degli sconosciuti, in generale. Lo rivela lo studio Fosi, Family Online Safety Institute, in collaborazione con Intel Security, che ha esaminato i comportamenti on-line e le abitudini dei pre-adolescenti e degli adolescenti, di età compresa tra gli 8 e i 16 anni, sui social network, e osservato le preoccupazioni dei genitori. Le paure dei genitori sembrano essere, ad ogni modo, fondate. Il 27% degli adolescenti e dei pre-adolescenti, infatti, hanno dichiarato di aver realmente incontrato o pensato di incontrare qualcuno conosciuto on line.

Cyberbullismo (bullismo in rete), sexting, grooming, sono solo alcune conseguenze di un consumo non critico dei new media. Essere informati è, dunque, l’unico modo per prevenire questo tipo di fenomeni sociali, spesso sconosciuti, che nascono e si sviluppo in Rete.

Ma quanto sanno i genitori sul digitale e sui social? Installano parental control nel proprio smartphone? Conoscono il cyberbullismo e tutte le pericolose sfumature?

Questo lo scopo del blog www.intreccio.eu: informare per prevenire. “Il cyberbullismo è un fenomeno sociale che muta e che si muove in silenzio. Il blog- afferma Cetty Mannino, autrice del sito- tratta il problema da diverse angolature: dal normativo al sociale, dal giuridico al quantitativo. Nel sito inoltre è possibile trovare delle guide d’intervento, nella sezione “cosa fare”, fornite da esperti in materia”.

“Intreccio.eu-continua Mannino- è aperto a tutti nel massimo rispetto della sensibilità altrui. Chiunque potrà interagire ed esprimere la propria opinione ”.