ANTEFATTI SCOMODI

di Maurizio Liverani

Partito all’insegna del “chiudi il tuo Marx e apri il tuo Obama”, Matteo Renzi ha astutamente “rotto” con la Francia di Hollande e con la Merkel, afflitta dal solito pangermanesimo che è una costante nella storia tedesca. Renzi, defilandosi, è ora il trombettiere di una nuova Italia, pronta a sintonizzarsi con gli Stati Uniti. Come rinnovatore ideologico della stirpe di sinistra, penetrato giovanissimo nel labirinto della politica, è approdato rapidamente alla conclusione che l’Europa sarà sempre divisa e che la freccia direzionale del nostro Paese punta verso gli Usa. Nessun corrugamento leonino, nessuna acredine virulenta, abilissimo nel nascondere sotto apparenze moderate i suoi rancori, cerca ogni occasione per orientare l’Italia verso la Casa Bianca. Subito dopo la guerra gli indipendentisti siciliani, pilotati da un certo Aprile Finocchiaro (FOTO), intendevano fare della Sicilia uno Stato americano. Il progetto piaceva moltissimo ai siciliani; i governi del dopoguerra facevano rimpiangere, in alcune zone, il fascismo. Dimostrando uno straordinario talento separatista, Finocchiaro voleva entrare nell’orbita degli States; citando Conrad, diceva che i premier italiani non volavano come aquile ma come scarafaggi. Se andiamo con la memoria ai capi di governo e ai capi di Stato che si sono succeduti, quasi nessuno ha lasciato una scia di buoni ricordi. Il volto dell’Italia rivelava il pessimismo dell’intelligenza ma non il coraggio della volontà. L’importante per i leader avvicendatisi è stato quello di tutelare lo status quo. Lo stato sociale italiano corrispondeva alla definizione data dal famoso economista francese Frédéric Bastiat, fautore del libero scambismo, il quale ha lasciato scritto: “Lo stato sociale ha la grande funzione in cui tutti cercano di vivere a spese di tutti gli altri”. In questa confusione è stato facile alla sinistra affermare la funzione egemonica del partito su tutto. Il consenso e il dissenso sono sempre stati manovrati. Per anni è esistita nel cinema una commissione di vigilanza che aveva il compito di promuovere o boicottare autori italiani. La stampa della destra di queste faccende non si è mai occupata, non ha mai avuto alcuna sensibilità per le questioni dell’intelligenza. Che cosa ha fatto per contrastare questa egemonia della sinistra? Non è che abbia sbagliato nel tentativo di averne una sua, ha semplicemente saltato il problema. La Chiesa ci spadella un Papa il quale rimprovera l’umanità di non aver evitato una delle più grandi crisi mai esistita. E’ singolare che una eminenza così sensibile non si sia ancora recata nelle zone terremotate. La crisi dell’Europa, prevista da chi se ne intende, ha raggiunto proporzioni inimmaginabili. Matteo Renzi si fa improvvisamente portavoce di un Paese raggirato e ingannato. Il tentativo di liberarsi della sudditanza della Francia e della Germania è il merito che gli va riconosciuto; lo induce a sperare la rinuncia all’isolazionismo degli Stati Uniti che vogliono riprendere il controllo del Mediterraneo.

 

Maurizio Liverani