di Barbara Soffici
E’ certo che le elezioni tedesche per il rinnovo del Parlamento stanno portando un bello scompiglio non solo in Germania, ma anche nella stessa Unione. Per molti questa nuova vittoria di Angela Merkel, data fin dall’inizio per scontata, ha infatti un sapore amaro. Prima delle elezioni ci si chiedeva se la Cancelliera, per consolidare l’unitĂ teutonica, la leadership politico-economica in Europa e la grande influenza, il peso negoziale conquistato al di fuori della Ue, avrebbe mantenuto l’alleanza con il partito socialdemocratico, in seria crisi, oppure avrebbe stretto un’alleanza con i liberali e i verdi. Di certo dal quarto governo Merkel e dalle intese post-voto ci si aspettava un maggiore o un minore margine di negoziazione sulle politiche espansive per stabilizzare l’economia, ma si è sempre dato per scontato che la Germania avrebbe continuato a difendere l’austeritĂ , la “disciplina economica e di mercato sulle politiche di bilancio” degli Stati dell’Eurozona. La Cancelliera non ha mai nascosto di voler risolvere “l’equazione della crescita continentale” introducendo una piĂą rigorosa disciplina di mercato sui debiti pubblici. Per questo la riforma dell’Eurozona, che Angela intende realizzare insieme a Macron, ha previsto la creazione di un Fondo Monetario europeo (chiaramente a guida tedesca; sostituirebbe il Fondo salva-stati Esm) come organo di sorveglianza dei patti di stabilitĂ , dei bilanci dei Paesi membri Ue, la creazione di un sistema unico di garanzie e dei depositi (per poter “condividere i rischi” e realizzare l’unione bancaria), ma anche una maggiore cooperazione nel campo della politica estera – difesa e la risoluzione dell’emergenza migranti… Il risultato delle elezioni ha dato uno scossone a tutti i progetti, invertendone le prioritĂ . La vittoria del partito xenofobo nei land ex-comunisti la dice lunga, modifica il profilo politico della Germania che potrebbe rischiare l’ingovernabilitĂ : l’unica possibilitĂ reale per frau Merkel rimane ora l’intesa “larga” e complicata, a rischio di ricatto politico, con i liberali e i verdi. In molti sostengono che la mancanza di una tensione politica, il disagio sociale e la “democrazia conforme ai mercati” della signora Merkel sono stati i diretti responsabili del successo dell’ultradestra. Dopo i risultati elettorali, dopo la chiara, esplicita richiesta di cambiamento di una sostanziosa parte di cittadini tedeschi, Angela ha subito modificato le prioritĂ , la sua strategia politica annunciando le sfide che intende affrontare nel prossimo futuro: modernizzazione, infrastrutture, tenuta sociale e “lotta all’immigrazione”. Insomma, Berlino oggi è piĂą debole: Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Ue, sostiene che l’Italia potrebbe cogliere l’occasione, recuperare la possibilitĂ di essere protagonista…
Barbara Soffici