A SCUOLA DI PROCLAMI

A SCUOLA DI PROCLAMI

di MAURIZIO LIVERANI

Una palpabile conferma dello stato dā€™animo degli italiani, amareggiati da troppo tempo da una collera sorda causata da una incontrollabile crisi economica, ĆØ il sopraggiungere di uno smarrimento di carattere esistenziale che si manifesta in una serie di atti che dimostrano come siamo approdati anche alla ripugnanza di noi stessi.

Troppo spesso si crea un finto allarme per eliminare dalla scena politica un governo che non si adegua alla regola, ā€œirrevocabileā€ per i poteri forti, di uscire dai consueti binari. A questo punto, destra e sinistra simulano un serrato confronto che nasconde una sostanziale identitĆ  di intenti.

Una dittatura puĆ² nascere da una stanca, debole, falsa democrazia in cui ci si sbarazza delle personalitĆ  di valore che non sono sopportate dalle mafie politiche.

In caso di ricorso alla dittatura, la filosofia della repressione si affiderebbe alla semplificazione dei tecnocrati, i quali svuotano ogni persecuzione, ogni limitazione di libertĆ  dal senso del tragico.

Per paralizzare la nostra democrazia non cā€™ĆØ che la solita formula democristiana: la paralisi.

Non ci vuole un intelletto sublime per accorgersi che i post-comunisti, grazie allā€™alleanza con i cattolici, sul galeone del compromesso storico, sullā€™arca di NoĆØ di unā€™ampia coalizione, sono arrivati al punto di aver preso il manico di quasi tutti i poteri.

Lā€™italiano ha scoperto definitivamente qualcosa di essenziale per la propria esistenza: che i partiti hanno storicamente esaurito ogni forma di potere.

Quando i partiti vengono liberati dalla loro idea, dal loro concetto, dalla loro essenza entrano in uno stato di autoriproduzione allā€™infinito

MAURIZIO LIVERANIĀ 


(Aforismi dai libri ā€œSORDI RACCONTA ALBERTOā€, ā€œIL REGISTA RISCHIA IL POSTOā€, ā€œAFORISMI SOSPETTIā€ e ā€œLASSUā€™ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLESā€Ā di Maurizio Liverani)Ā