FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
A SILVIO PIACE EX
Otto anni fa, alla folla che lo attendeva all’uscita del tribunale di Milano, Silvio Berlusconi dichiarava ad alta voce la sua diffidenza, condita di simpatia, verso gli ex comunisti. Ne parlò come un entomologo che si occupi di insetti. L’ex comunista, in sostanza, è la prefigurazione del politico moderno; Stalin non abita più dentro di lui. L’ex è l’incontro di una rosa con un fiore dalle caratteristiche imprecisate; è uscito dalla sua immobilità e non si preoccupa di apparire liberale, socialista e cattolico come se cercasse di moltiplicare i malintesi sul proprio conto. E’ stato facile per il compagno correggersi; questa volontà è stata introdotta nell’ex dal Migliore. Prima della trasformazione, Togliatti aveva un’inconfondibile patina di intellettualità spregiosa e ironica. Ogni volta che duettava in un dibattito televisivo con un giornalista molto simpatico di nome Mangione, uscivano scintille. L’uno parlava di “gulag” e stermini di massa e l’altro lo interrompeva consigliandogli di prendere in affitto un altro nome. Togliatti sapeva guadagnarsi il video meglio di qualsiasi presentatore. A “Porta a porta” avrebbe polverizzato tutti; si sarebbe subito appropriato del bandolo della conversazione portando il dibattito alle conclusioni che preferiva. Confrontarsi con lui era uno sforzo doloroso; appariva sempre come il custode dei supremi valori dell’intelligenza e della cultura. Grazie a lui, il comunismo è riuscito, come ex, a diventare ceto egemonico. Dopo di lui sono spuntati sullo schermo ex che mostrano una lunga tradizione di gregarismo. Berlusconi, che è un grande intenditore di se stesso, aveva scelto il momento più adatto per dare un giudizio, ambiguo, dell’ex dei giorni nostri. Come comunicatore televisivo aveva favorito Giuliano Ferrara (foto) che ha un inconfondibile alone caustico. Con tipi come lui è arduo polemizzare perché offre di sé l’immagine di uomo libero. I fini politici sono cambiati; la condanna del terrorismo è stata fatta dagli ex perché il terrorismo non dà più i frutti sperati. Berlusconi ha il merito (forse un po’ tardivo) di aver colto questa mutazione. Questa sintonia che trova con alcuni ex ci segnala una possibilità cui ex alla Ferrara e moderati alla Berlusconi possano far fiorire un’intesa in cui spiri, o meglio, spirerebbe un palpito liberale. Finalmente.
MAURIZIO LIVERANI