NEL 43* ANNIVERSARIO DEL CRUENTO RAPIMENTO DI ALDO MORO E DELL’ECCIDIO DELLA SUA SCORTA, RIPROPONIAMO L’ARTICOLO DEL NOSTRO -SEMPRE PER NOI PRESENTE- EDITORIALISTA MAURIZIO LIVERANI, CON IL RICORDO DELLO STATISTA IMPRIGIONATO E POI UCCISO.
———————————– Le polemiche politiche sono sempre e soltanto arruffati gomitoli di improperi.
Oggi, ogni proposta è descritta in termini di contrapposizione.
Con il loro “vociare” le parti in confronto provocano, inevitabilmente, convulsioni e portano a un’ondata di qualunquismo.
C’è stato chi, vedendo non appagata la propria vanità , si è detto ricattato.
Il riciclaggio della storia così come l’hanno concepito i partiti pur di sopravvivere, con gli scioperi, i sit-in, le sterili e infuocate polemiche, invece di proiettarci nel futuro ci restituisce al passato.
La confisca degli “utili idioti” a qualsiasi schiera appartengano è sempre un fenomeno che desta un certo disgusto.
Dopo conflitti, polemiche sbudellamenti, i cattivi abbattono i buoni; i partiti appaiano alla ribalta per aver recitato con abilità il tremendismo che è un’azione teatrale preparata ad arte.
Una nuova espressione, l’”entrismo”, si è iscritta nel lessico parlamentare, ma per indicarne la pericolosità .
MAURIZIO LIVERANI
(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)