“Frammenti d’amore II”, il nuovo allestimento del Teatro negli Appartamenti di domenica prossima, come sempre regia di Silvio Benedetto (il quale, ci teniamo a ricordarlo, quest’anno festeggia ben 60 anni di questa particolare forma teatrale da lui ideata e realizzata) propone ancora una volta il tema appassionante ed inesauribile dell’amore. Al linguaggio del corpo, alle immagini, all’inquietante momento ludico degli oggetti, come sempre si unisce la parola, portatrice di testi, rivisitazioni, frammenti: da autori come Roland Barthes, Pablo Neruda, Garcia Lorca, Hugo von Hofmannsthal, Jorge Luis Borges. E dallo stesso Silvio Benedetto e da Silvia Lotti i quali, oltre al loro lavoro attoriale e alla scrittura di alcuni dei testi di diversi allestimenti, sono entusiasti, caparbi animatori di questo nuovo periodo del Teatro negli Appartamenti, ancora a Roma, nella ormai nota nuova sede di Lungotevere Flaminio (dove oggi questo teatro continua ad affascinare con la stessa intensità che a lungo lo ha contraddistinto nella storica sede di Via Scialoja). La parola, dunque, come voce recitante, come prosa, non escludendo l’inserimento di dialetti, di altri idiomi, di fonemi. La parola attraverso i testi cantati dal tango argentino. La parola scandita attraverso i ritmi di un dire poetico, di una poesia che è stata e continua ad essere sempre presente nel Teatro negli Appartamenti di Silvio Benedetto.
A proposito di poesia, oggi il regista aggiunge un autore assai particolare, Giovanni Armaleo (1913): “Si, effettivamente – ci dice Benedetto – è stato una scoperta: con quel suo senso del tempo e con una sua consapevolezza dell’inappagamento tuttavia non tragica”.
…”Canta l’anima sola: l’accompagna l’ululo lento di un cane ramingo… Canta alle cose che vede e che non vede…”. …”Tra i cuscini la notte sotto il lume, quando tacciono le case e sono ombre i muri e il corpo stanco come cosa non tua t’abbandona… oh senza occhi sottile mio cuore nella sera…”. Alcuni versi di questo autore Benedetto li ha già proposti, interpretandoli in una lettura suggestiva, la scorsa domenica 8 ottobre all’interno dell’allestimento “L’orologio” (e alla presenza anche del figlio del poeta, Claudio, comprensibilmente emozionato, per questo meritato omaggio); altri li farà ascoltare domenica prossima nel tradizionale dopocena, e siamo certi che Benedetto saprà ancora ricreare la rarefatta, vibrante eppure asciutta emozione evocata dalla sua notevole interpretazione dei versi di Armaleo.
Un’altra particolare presenza: Enzo Moscatelli che, oltre a creare con le sue campane a lastra atmosfere sonore belle ed inquietanti secondo regia, è anche autore di evocative foto di scena documentando nel contempo la qualità recitativa degli attori (che domenica prossima saranno Silvio Benedetto, Silvia Lotti, Chiara Mariottini, Alessandro Tranquilli).
Tanti motivi, dunque, per non perdere l’apppuntamento di domenica 15 ottobre 2017, ore 21, a Roma, Lungotevere Flaminio 62.
Prenotare in tempo (339 6950783), i posti sono limitati.