FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
ANEMICI CON IL COMPLESSO DI GIOVE
La situazione italiana non è allarmante perché c’è un vuoto di potere; lo è perché ci sono troppi poteri i quali vanno per conto loro contribuendo alla disgregazione del Paese. Non ci si accorge che quella che sta morendo è la società civile. L’involuzione riguarda tutti i settori della vita; il segno della fine, dopo anni e anni di opere che denunciano lo spaesamento dell’uomo nel mondo. L’italiano somiglia – nel gran caos che lo circonda – a Fabrizio Del Dongo, descritto da Stendhal nella “Certosa di Parma”, che nel bel mezzo della battaglia di Waterloo non riusciva a vederla. Tutto questo accade perché la politica è sempre stata senza principi, senza binari morali chiari e fa perdere attendibilità a tutte le manifestazioni della vita. Roma, ad esempio, è la città dove esistono tre attività fondamentali: la Chiesa, la politica e il cinema. Tutte e tre in crisi drammatiche. A nulla vale dedicare nei giornali “fondi” ed “elzeviri” alla riprovazione, quando poi in tutte le altre pagine manca il coraggio di uscire dalla deprecazione astratta per segnalare i colpevoli con nome e cognome. La “crisi-disfacimento” è così ben inquadrata nell’articolo di fondo da rendere quasi inutile sfogliare le altre pagine. Nei suoi “scritti corsari” Pier Paolo Pasolini scriveva, nel 1975: “dovunque indegnità, disprezzo dei cittadini, manipolazione di denaro pubblico, connivenza con la mafia… uso illecito di Enti, responsabilità nelle stragi, conduzione paurosa delle scuole, degli ospedali… responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, distribuzione barbarica delle cariche pubbliche ad adulatori…”. Il presidente della Repubblica sembra il fantasma di un sovrano che visiti le rovine di quello che era una volta un Paese unito. Le ideologie hanno fatto il loro tempo. La destra, nella “Stupidità di André Glucksmann, finge di contrapporsi alla stupidità della sinistra, con il rischio di restare fuori dal gioco. Aveva ragione lo scrittore Ottiero Ottieri, “emarginato” per aver scritto che i poteri forti esistono, restano sempre gli stessi e sono molto potenti. Dall’età del bronzo del cattocomunismo siamo entrati nell’età dell’oro dell’antipolitica. I capi ci appaiono delle testoline, protozoi privi di esistenza individuale.
MAURIZIO LIVERANI
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Qualche pensiero di Saul Bellow… da tenere a mente
Il mio rapporto con la società era indistinto, dubbioso, capivo anch’io ma alle mie particolari condizioni.
L’individuo lotta contro la disumanizzazione per il possesso della sua anima.
Noi non abbiamo una buona opinione di noi stessi; non pensiamo con sufficiente ampiezza di vedute a ciò che siamo.