Ispirato al noto film di Lars von Trier, Nymphomaniac racconta in prima persona le vicende di una giovane ragazza affetta da ipersessualità . Il testo teatrale però, pur prendendo le mosse dall’idea del film, se ne distacca completamente, creando una storia avvincente, punteggiata di profonde riflessioni, con tinte inquietanti e noir, in un assetto scenico molto contemporaneo.
La scena è bianca, avvolta dalle lenzuola, come poco prima di un trasloco, di un forte cambio della vita.
“Siamo affannati per colpa del desiderio, che è una cosa del corpo. Il corpo non ragiona. Il corpo vuole o non vuole. Ed il corpo non ha un grande significato, o meglio, è importante sì, ma assume il significato che vogliamo dargli noi. Io non riuscivo a dare alcun significato a ciò che voleva il mio corpo. Ero, lo scoprii solo molto tempo dopo, una sorta di asceta.”
Nel testo si rincorrono citazioni colte, gag letterarie e una sottile intensa interpretazione della protagonista che restituisce il senso di una vita con tutte le le sue incertezze e le sue vorticose mutazioni.
“Mio padre aveva sempre metafore molto ardite, e storie da raccontare. Tutta la mia immaginazione nasce da lui. L’immaginazione è una voce perversa che ti dice di indagare. Che le cose non sono come si mostrano in modo pressochè evidente. Per me fu una grossa spinta a cercare quello che gli uomini avevano sotto i loro vestiti.”
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TEATRO L’AURA
Vicolo di Pietra Papa, 64
dal 10 al 14 gennaio 2018
NYMPHOMANIAC
Scritto e diretto da Alex Cantarelli
Con Annabella Calabrese