ANTIPATIA A LARGO RAGGIO

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

ANTIPATIA A LARGO RAGGIO

La televisione ci invita alla fiducia tra una canzonetta e lā€™altra, nel bel mezzo di una comicitĆ  scadente e presentandoci politici i quali, sin dalla faccia, tradiscono grandi ambizioni, convinti di essere in sintonia con una nuova fase storica. Per esempio, Pier Luigi Bersani auspica una rinascita della sinistra e invita chi ancora lo segue a diffidare sempre piĆ¹ del centrodestra che, a suo avviso, sta diventando semplicemente destra, cioĆØ non refrattaria a vantarsi di essere fascista. Chi ascolta non si lascia turbare.

Per rigenerare la fede nel comunismo, Nicola Zingaretti annuncia manovre e complotti a largo raggio. Per arrivare a questi annunci bisogna rileggersi il ā€œChe fare?ā€ di Lenin che ci ricorda che il marxismo ĆØ come lā€™erba del campo e il germogliar del grano. Si attua il disegno storico leninista: dividere e indebolire lā€™occidente, ponendo fine a questo strano interludio e penetrare e compiere la funzione comunista.

Al momento la sinistra si porta sempre meno. Si rivela una forza dissolutrice e, insieme, incarnazione di un bisogno di cambiamento. ā€œA pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi maiā€, ripeteva Andreotti. Lā€™intesa cercata dal Pd fa nascere il sospetto che conduca una politica cinica e tenti unā€™immensa ā€œammucchiataā€.Ā 

Si torna a pensare comeĀ Mario MelloniĀ che dalla Dc passĆ² al Pci, firmandosi Fortebraccio su lā€™ā€UnitĆ ā€. A un seminarista perplesso rispose: ā€œScelga, caro amico, scelga; sia sacerdote se a questa missione si sente chiamato ma stia dalla parte dei comunisti. Il cielo preferisce gli animosi e i pugnaci; e se Dio, come diceva un vecchio film, ha bisogno degli uomini, ha anche bisogno delle bandiere rosseā€.

La ā€œdesistenzaā€ ĆØ una forma corretta, piĆ¹ civile della protesta emotiva. Potrebbero sorgere tra i membri della classe media che soffrono per i favori accordati ai magnati della grande industria. La megalomania del grande capitale, come scriveva Bertrand Russell, non fa distinzione tra fascismo nero e fascismo rosso. Due regimi sconfitti dallā€™antipatia popolare. Un governo senza la fiducia ĆØ di fatto un regime.
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MAURIZIO LIVERANIĀ