APOCALITTICI CON BRIO

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

APOCALITTICI CON BRIO

Molti non vogliono che si dica. Cosa? Accontentiamoli subito: abbiamo il sospetto che possa essere cominciata l’Apocalisse prevista da papa Wojtyla. Il papa santo più volte ha fatto sentire la sua voce sulla possibile fine del mondo. E’ ora che la Chiesa si assuma le proprie responsabilità; così pensa chi crede nel sopranaturale. Wojtyla era in contrasto insanabile con chi postulava una religiosità sempre più radiosa, sostegno al mondo del privilegio. Preannunciando un’apocalisse invitava l’umanità a non rassegnarsi inerme ai mali che l’attendono. Il disastroso cataclisma non è la fine del mondo bensì la fine della fine nel senso che può durare a lungo; le sciagure che ci procura il Corona virus sono soltanto i primi sintomi. Wojtyla chiede ai credenti di convincersi di questa fatalità che potrebbe abbracciare un ampio arco di tempo. La storia del mondo è una lenta discesa verso il baratro. Troppe intelligenze sono mancate all’appuntamento con la ragionevolezza. La Chiesa, secondo Wojtyla, sa cose che non osa confidare a nessuno. Anche oggi, in piena tempesta virale, l’umanità fa orecchie da mercante. Il ricordo di Emil Cioran, l’autore dell’”Inconveniente di essere nati”, ha finalmente espugnato le pagine dei giornali. La spregiudicatezza metafisica dello scrittore romeno non si è mai accordata con l’inizio delle vacanze, eppure nelle sue opere sposa un pessimismo di tipo consolatorio. Alla maniera di Leopardi, Cioran aiuta ad accettare la morte. Togliete la paura agli uomini e le multinazionali della disperazione entreranno in crisi. La logica negatrice dello scrittore scomparso (che ha affascinato generazioni di tutto il mondo) non contempla il suicidio; la vita è così poca cosa da esimerci dal porvi fine. Nel mondo imperversa un virus che già se ne preannunciano altri, secondo notizie che provengono dalla Cina. Impossibile in queste situazioni pessimistiche e cupe esaltare un cristianesimo visto come gioiosa espressione della vitalità dell’uomo. Il cattolicesimo predica la rassegnazione in vista di un misterioso premio al di là della tomba. L’umanità si è ormai convinta che la vita è una manifestazione transitoria in contrasto insanabile con la mentalità contemporanea. La società moderna vuole che l’individuo e la collettività non si pieghino alla disperazione, ma vivere l’apocalisse con brio . 
 
MAURIZIO LIVERANI