FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
APPRENDISTI STREGONI, QUESTO E’ IL CINEMA
Per andare incontro al gusto degradato da anni di televisione, il cinema è sceso ogni giorno di più; si è infarcito di banalità. Nell’anima c’è dell’animalità e il corpo ha momentI di spiritualità piuttosto terra terra. Un’attrice italiana che cerca di avere un aspetto all’Anna Magnani riesce soltanto a essere sciatta. Dopo tanto teleschermo, il pubblico non ama né l’arte né la cultura. Questo generale decadimento si è trasferito in ogni forma espressiva. I mezzi di comunicazione di massa e la spettacolarizzazione della vita collettiva hanno portato a un degrado irreversibile. Il video è, come scrive Jean Baudrillard, “il sogno della merce”. Una individualità fuori del comune è difficilmente sopportata. Per diventare una gloria ufficiale è indispensabile la “spintarella”. “Nessuno è più indignato dell’uomo bugiardo”, questa asserzione di Nietzsche deve essersi fatta largo nei dirigenti della televisione. Qualcosa sta cambiando a cominciare dall’abbigliamento dei funzionari; anche i “grandi” politici hanno momenti di particolare eleganza. Quanto più scadenti sono le loro idee, tanto più sono ricercati nel vestire. Si intuisce che la moneta magica dei meriti politici scarseggia e si cerca di succhiare plauso con l’apparenza. Alcuni credono di essere in sintonia con il momento politico perché non mangiano più il pesce con il coltello. Non basta tutto questo per camuffare il ciarpame ideologico che nutre le varie trasmissioni di commenti politici. Alcuni che siedono in questi salotti per esternare il loro livore somigliano a rigattieri che capeggino una conventicola di rissosi. Si dipanano una inarrestabile sequela di frasi fatte, di schemi fissi, di luoghi comuni. Ci si augura che cambiando la politicità del Paese divengano più educati e sappiano meglio esprimersi. Non hanno nulla da spartire con i maestri dell’età eroica della politica; il loro socialismo e il loro liberalismo sono una espressione fisica non una realtà morale. Il solo merito della televisione d’oggi è quello di far conoscere le loro facce che finiscono nello stesso punto: la delusione.
MAURIZIO LIVERANI
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GLI AFORISMI DI OGGI:
Va dato atto a Grillo di credere a tutto ciò che dice. Alcuni dicono: “andrà lontano”. E’ ghiotto di comando.
I nostri migliori attori, sosteneva Ennio Flaiano, vengono ignorati e prendono altre carriere.
Per non appassire subito a fantoccio, Romano Prodi si comporta da uomo nuovo.
Un democristiano autentico è capace di realizzare il miracolo di essere a un tempo in posizioni diverse: a sinistra, a destra, al centro.
Silvio Berlusconi si sente, in questi giorni, come uno di quei corridori che tirano la volata ai pistards.
“Tutto va ben signora la marchesa”; il nuovo presidente del Consiglio, per insediarsi, a scelto questo promettente auspicio.
I militanti del suo partito sono contrari al “culto della personalità”, invece lui ha il torto di considerarsi una carrozza di prima classe in rapporto a un calesse.
MAURIZIO LIVERANI
(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)