BARBARA DURAN: LA DONNA, FRA MEMORIA E DOLORE

 

“WHITE” ALLA EX CARTIERA LATINA DAL 30 OTTOBRE

BARBARA DURAN: LA DONNA, FRA MEMORIA E DOLORE

La mostra “WHITE. Progetto di Barbara Duran” ospitata nella Sala Nagasawa dell’Ex Cartiera Latina di Roma dal 30 ottobre al 21 novembre 2021 vuole ripercorrere il lavoro dell’artista dal 2016 al 2021 attraverso centottanta opere circa di cui centoventidue inedite – oli su tela e su tavola, pigmenti e tecniche miste su carta di riso, acquarelli su carta, punta d’argento su carta preparata a mano, video. L’intero progetto, composto da quattro cicli di opere, alla luce di una circolarità del tempo tra passato e presente, fil rouge del percorso espositivo, è legato ad una idea di sacralità laica, che si riferisce fortemente nel suo divenire formale all’iconografia antica e moderna. “Accanto alla memoria, forte è anche il sentimento del dolore, che nasce da una riflessione sulle violenze e sulle sopraffazioni proprie dei regimi autoritari, in cui viene cancellata ogni forma di dignità umana. In questo contesto la figura femminile si riconfigura nel suo ruolo salvifico, quale artefice delle salvezza collettiva, colei che accoglie e genera, che difende e protegge se stessa e l’altro.” (B. Duran).

L’esposizione, a cura di Studio Urbana, si avvale del Patrocinio di: Regione Lazio, Parco Regionale dell’Appia Antica, MIBAC, Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Fondazione Il Gabbiano, Without Borders Festival, Valentina Moncada, Galerie Metanoia, Centre Culturel Italien Paris. Responsabile di progetto Silvia Savoca. Il catalogo, Editore d’Arte Studio Urbana, è arricchito dai testi di Renato Miracco, Ignazio Venafro, Barbara Duran, Benedetta D’Ettorre, Silvia Savoca, Simona Cirelli, Maria Azahara Hernando Ibáñez.

Come scrive la stessa Barbara Duran “WHITE è un lavoro di sottrazione nelle sovrapposizioni sensoriali e strutturali che annebbiano l’immagine oggi, vuol essere la porta che attraverso il rumore bianco, possa aprire la percezione all’empatia. Icone contemporanee del mondo introducono a comprendere che la gioia e il dolore che si scontrano nell’esistenza dell’umanità possano ricondursi in essenza ad un’assenza della percezione dell’altro, che è altro da noi solo se volutamente ignoriamo che il nostro essere è, solo nella relazione ad un altro da sé, nel presente del tempo, nella comprensione della differenza.”

Sito web www.barbaraduran.net