di Maurizio Liverani
- Con l’avvento di un nuovo presidente americano comincia sempre una nuova era. Per la destra, per qualche giorno, Donald Trump alla Casa Bianca predispone al buon umore e apre le menti alla speranza; si ritorna alla politica dei muri. Di Trump sappiamo di certo che ha il cervello ostruito da grosse rendite e con lui dovremmo dire che i bianchi riprendono il sopravvento. La sua carnagione ha il colore di un piranha; si distingue anche dal cappottone che copre il fisico robusto. Fa di tutto per non somigliare al mingherlino Barack Obama. E’ nella fase della felicità presidenziale cioè quella che consente di tagliarsi una bella fetta nei fondi occulti. Non tutti gli americani hanno abboccato ai suoi proclami; la caduta del Muro ha reso anemica la paura, ma va comunque ripetuto che Trump, per guadagnarsi il diploma di rinnovatore, si è avvilito nella suddivisione del mondo in tante parti, mandando all’aria i progetti degli europeisti e, grazie ai suoi Brexit mutuati dall’Inghilterra, ha nuovamente messo un oceano tra gli Stati Uniti e l’Europa. Milioni di donne americane sono sfilate per le città in silenzio, senza gridare né pro né contro, per testimoniare che Trump non le rappresenta. Il nuovo presidente appare sempre più paladino della destra senza – direbbe Montanelli – “turarsi il naso”. In un mondo in cui destra e sinistra non hanno più senso e in cui le ideologie, come dimostrano numerosi saggi, sono semplici invenzioni, Trump ha la civetteria di rivalutare il nero con il cappotto. Forse sarà un caso dietro il quale non c’è alcuna intenzionalità. Sin qui si è meritato fama di spadaccino con uno stile secco e con aspra e gelida collera. Si vede che cerca di far parte di quei moralisti non sottomessi all’andazzo della politica corrente; si proclama indipendente e sbandiera il suo anticonformismo con atteggiamenti di “trattabile arruffapopolo”. Alcuni hanno il timore che, nonostante i proclami, sia un pappamolle; che non sia sincronizzato con un grande destino. Chi si schiera sempre più illimitatamente contro il pericolo di un ritorno del fascismo ora comincia a trincerarsi dietro una inesistente sinistra. Una sinistra evanescente cui alcuni, blandamente, si oppongono. I repubblicani, in Usa, non sono una forma politica ma un movimento chiassoso che ha la pretesa di cacciare dal Paese tutti i non americani. Va ricordato che i soli abilitati a considerarsi americani sono gli indiani; poi sono arrivati gli anglosassoni e gli italiani che hanno contribuito alla grandezza degli Stati Uniti. Una oscura divinazione ci spinge a vedere in questo evento nuove convulsioni.
Maurizio Liverani