LETTERA APERTA AI COLLEGHI DEL DIRETTIVO SCR
Cari
Colleghi del Direttivo,
apprezzo molto l’intervento del Segretario
ASR sull’ormai angoscioso e sempre più irrisolvibile problema delle
querele temerarie e dei frequenti soprusi nei confronti dei Cronisti
e del Giornalismo in genere.
Una lodevole perorazione, che
nel contempo è contornata dal quotidiano e ben più potente
inasprimento della situazione ad opera di controparti
incattivite.
Quasi ogni giorno i nostro organismi di categoria si
espongono con motivate proteste, che tuttavia rimangono nel solo
nostro ristretto ambito di dialogo con il convitato di pietra. Tutto
questo somiglia, ferma restando la bontà delle intenzioni e degli
impegni, ad un inevitabile rifugiarci in trincea di fronte ad un
nemico soverchiante che accerchia da tutti i lati verso l’obiettivo
di annientamento.
Possono sembrare timori esagerati. Ma proviamo a
riflettere, e forse ci appariranno anche sottostimati: perchè si
accompagnano ad un progressivo e narcotizzante sistema di
impoverimento dell’informazione, inflazionata dal copiaincolla
teleguidato, dalla propaganda, dalle “marchette” dilaganti.
Non si riesce a portare avanti un serio progetto risolutivo del problema, soprattutto perchè questa illusoria soluzione è comunque sempre affidata alla troppo compiacente elaborazione, concordata preliminarmente con le stesse forze che si distinguono per prepotenza nei nostri confronti.
Abbiamo urgente bisogno di NOSTRE proposte forti e inattaccabili, da affidare, prima ancora che al legislatore, al giudizio dell’Opinione Pubblica.
Il nostro Sindacato Cronisti ha preso l’impegno di elaborare una proposta: esorto i Colleghi del Direttivo a definire nei tempi più brevi questo documento, come contributo qualificato ad un dibattito che deve trovare la più tempestiva e concorde definizione fra tutti gli organismi di categoria.
Nel contempo, ritengo che l’attacco massiccio e inarrestabile nei confronti dei Cronisti e della libera Stampa necessiti di una reazione adeguata, e soprattutto percepibile dall’Opinione Pubblica; cioè, una reazione non solo relegata al carteggio rituale, spesso subordinato, e quasi sempre devozionale.
Penso, ad esempio, ad un “Giorno di Bavaglio”, con le prime pagine dei quotidiani, le copertine dei periodici, e le homepage di siti impegnate solo da spazio bianco con l’eventuale apposizione di un simbolo conforme, che rimandi ad un documento di adeguata comunicazione ai Cittadini, affinchè possano prendere coscienza di questa crisi dell’informazione, ed anche esprimere la loro opinione.
Una iniziativa a mio parere ormai indispensabile ed irrinunciabile, da attuare responsabilmente e motivatamente, ma anche e soprattutto rapidamente.
Se tutto quanto sopra vi sembra sbagliato, cestinate.
Se c’è qualcosa che vale la pena di fare, mettiamoci al lavoro.
Un caro saluto,
Giacomo Carioti
Membro del Consiglio Direttivo
Sindacato Cronisti Romani
Roma, 13 dicembre 2019