SE SEI BRAVO TOCCA FERRO

di Maurizio Liverani

Non è stato un voto di protesta ma un voto di cambiamento. Cos’è mutato? Nel Paese del femminicidio nella donna si sono intensificati il bisogno di esercitare la propria mente e il bisogno di interessi che vadano al di là della famiglia. In alcune, come il neo sindaco di Roma, c’è il bisogno del trionfo per compiere nobili azioni con l’ausilio di un intelletto che al suo sesso viene riconosciuto “superiore” a quello dell’uomo; ed esigere il sublime. La vittima più clamorosa di questo cambiamento è, per ora, Piero Fassino, figlio di una generazione cresciuta sotto la falce e il martello e che, a contatto con la libertà, ha coltivato la rivoluzione borghese di darsi una condotta esemplare. Ha sempre cercato di essere il più fattuale possibile ma ha trascurato un particolare:    sotto il suo abito ci sono sacche residue di stalinismo. Un passato che ha più volte rinnegato. E i torinesi, “falsi e cortesi” secondo una diceria, gli hanno preferito una carnosa, sorridente, amabile giovane aureolata dalle cinque stelle. Si impone anche in Italia lo stile Kennedy; cioè yachtman e igiene sessuale in contrasto con l’alitosi, gli addomi rilassati, le mascelle a ciabatta stile Nixon. Questo è il cambiamento che deriva dalle elezioni. Matteo Salvini ha subito un’orribile metamorfosi per colpa di Donald Trump. A un giornalista che chiedeva al multimiliardario se ricordasse l’incontro con il leader leghista avrebbe replicato: “non ricordo bene, ricevo tanti comici”. Di colpo a Trump si è aperta una nicchia nel club dei politici spiritosi. Il “no” come candidato alla Casa Bianca rimane. Dopo tanto tormentarsi per l’andamento dell’economia, degli incendi dolosi, delle imprese mafiose, della cacofonia dei politici si è ridestato negli italiani il senso dello humour. Il solo modo per combattere la passività in cui li si vuole chiudere . Gli esponenti dei partiti sono sempre più visti come buontemponi a spese dello Stato. Non tutti sono così. Matteo Renzi non si rifiuta a nessuna critica, risponde con correttezza e non si trincera in falsità; cerca di rompere la catena di incompetenza e di corruzione che stringe il Paese. L’idea che coltiva del cambiamento non nasce dal comunismo, è piuttosto liberale; è questa la sua maggior colpa agli occhi dei nemici. Il suo caso somiglia a quello di Fassino.

Maurizio Liverani