FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
BUFFONISMO ALL’ITALIANA
I media ci tengono informati di tutto, ma sembra che non sappiano quello che sta accadendo; anzi, che non ne abbiano la più pallida idea; sono sempre indietro rispetto a quello che avviene. Questo mette in allarme gli amatori del tracollo, educati a immaginarlo sempre più lontano nel momento in cui lo sentono minaccioso nel presente. Vengono in soccorso i grandi morti. A chi è già nella bara è facile attribuire idee, adesioni, ideologie. Ad esempio, Federico Fellini, dopo morto, da anticomunista è trattato come gonfaloniere della bandiera rossa. Si segnalano altre conversioni di convertiti da tempo nella cassa da morto. Ecco perché alle prime avvisaglie di raffreddore, oltre a coprirsi, è bene declinare su carta bollata fede e idee professate. I film dell’autore de “Le ceneri di Gramsci” sarebbero fatti da materiale di riporto, cucito con le toppe dei film di Fellini. Si vuole a ogni costo vedere nello scrittore friulano uno sconfitto, forse perché aveva perfettamente ragione. Prima di essere ucciso aveva più volte dimostrato che i mezzi di comunicazione di massa e la spettacolarizzazione della vita collettiva avrebbero portato a uno svilimento civile e morale. A questo svilimento stiamo assistendo; ricordare Pasolini, valorizzarlo oggi è invitare a por fine a questa tragedia. Il mondo circostante, per un intellettuale, dovrebbe riguardare la sua persona, il suo destino di scrittore, di artista. Anche i nostri governanti sembrano non in grado di capire e di spiegare; prendono decisioni senza accorgersi che, da tempo, la casa brucia. Con i conduttori che si fanno belli invitando il telespettatore a schierarsi sempre su posizioni comicamente ottimiste. Tutti usano le stesse formule, lo stesso lessico, senza rispettare la buona lingua e la buona dizione. “Italianacci”, per Gianpaolo Pansa è un termine dispregiativo. Nella Capitale “romanacci” ha invece un sapore contenete simpatia. Giacomo Leopardi si sentiva, in mezzo ai “romanacci”, in una sorta di “esilio acerbissimo”; nulla gli andava per il giusto verso. La letteratura romana, scrive all’amico Giordani, è stolta. “Bisogna dimenticare Roma” dove, in sintonia con Gide e Claudel, afferma che “i letterati pretendono di arrivare all’immortalità in carrozza come i cattivi cristiani in Paradiso”.
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GLI AFORISMI DI OGGI:
“Non dimenticare che lo Stato pensa continuamente a te”, Mino Maccari.
“Per indisposizione del dittatore la democrazia si replica”, Leo Longanesi.
“Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore”, Ennio Flaiano.
“Se si accorgono che sei onesto sei fottuto”, Mino Maccari.
“Occhio ai corruttori di minoranze”, Ennio Flaiano.
MAURIZIO LIVERANI
(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)