CAPITOMBOLO GIUDIZIARIO

di Maurizio Liverani

La “zeppola” della giustizia; è così chiamata l’ingerenza della magistratura nell’orientare l’elettorato suscitando provvedimenti cui succederanno, dopo anni, assoluzioni. Ma intanto la “zeppola” ha funzionato. Con il sequestro dei conti della Lega nasce il sospetto che la giustizia entri con pieno diritto, ma nel momento meno opportuno, nelle vicende che contrappongono i partiti. E’ questo, in sintesi, il ragionamento fatto dagli italiani. La giustizia è consapevole del variabile umore italico di cui sono state date molte e varie ragioni: secondo i malevoli è leggerezza, incostanza e invidia da Basso Impero; altri, con minore severità, assicurano trattarsi del fastidio di un Paese che ne ha viste tante. I retori affermano che è il senso dell’eterno e, quindi, l’intuito certo delle gloriuzze di un anno, di un mese o di un giorno. Quale sia la spiegazione, un fatto è certo: non stupisce nessuno che la popolarità di Umberto Bossi e di Matteo Salvini abbia ormai toccato un punto decisivo. Il punto in cui la curiosità e la simpatia si potrebbero tramutare in fastidio e irritazione. Con Salvini, la Lega si è andata a porre sotto il manto della destra la quale ha la cieca ferocia degli squali; addenta tutto ciò che può tornarle utile. E’ un partito, la Lega, che vuol sempre salvare capra e cavoli, se non è fico è uva. Dopo aver fatto la vaccinazione contro la sinistra, tenendo banco come ideologo il pensiero di Salvini, ha brancolato a lungo per finire nella teglia ideologica della destra, dove ora sfrigola vanitosa. Le accuse, facendo perno sulla giustizia, poste al partito hanno, probabilmente, l’intento di respingere nell’oblio questa formazione a gran fatica costruita da Bossi. Torrenti di lodi scorrono dai giornali, sì che parrebbe che la difesa del suolo patrio sia affidata in primo luogo ai leghisti. A forza di tirare acqua nei paraggi del proprio mulino, la Lega è accusata di strumentalizzazione disinvolta del razzismo, antico vizio degli italiani. La scelta di questa iattura è perfettamente in accordo con la rinascita di una forza che non potrebbe che essere dittatoriale. Per poi estendere al massimo il controllo diretto sul Paese e, dopo le elezioni, per conservarlo. Per raggiungere questo scopo i leghisti vorrebbero far blocco con Fratelli d’Italia e con Forza Italia e realizzare un partito monolitico. Gli italiani assistono da troppo tempo alla commedia inscenata da individui che cercano di impadronirsi delle leve di comando. L’apparato della Lega si regge, soprattutto, su “stimolanti” di destra. E’ un gioco astuto in vista di un’operazione di riciclaggio di forze ostili all’Unione europea.

Maurizio Liverani