«L’ amore è il tema della commedia; la musica, che come dice il Duca nei primi versi è il cibo dell’amore ha una funzione determinante. Non come commento ma come azione. La scena reinventerà un espace de jeu che permetta, senza nessuna pretesa realistica o illustrativa, il susseguirsi rapido e leggero di questa strana malinconica commedia, perfetta fino al punto di permettersi a volte di rasentare la farsa».
In questo modo Carlo Cecchi racconta il suo ritorno a Shakespeare attraverso una commedia corale, fondata sugli scambi di identità e di genere, di equivoci e di beffe, capaci di far espodere tanto la trama quanto la sottotrama ambientata nella corte. Il testo shakespeariano permetterà ancora una volta a Carlo Cecchi, regista e anche interprete nelle vesti di Malvolio, di orchestrare un gioco attoriale straordinario, attraverso quella maestria che ha fatto di lui il più moderno tra i grandi interpreti e registi del teatro italiano.