Il “caso” Anna Magnani riaperto a Fano

Anna Magnani - Biografia di una donna
Anna Magnani – Biografia di una donna

Per Meryl Streep una diva hollywoodiana dovrebbe avere il fascino e la bravura di Anna Magnani e Silvana Mangano. Questa affermazione ha “rovinato” la congiura del silenzio verso le due dive, imposta nel cinema italiano dai produttori e dalla stampa. A infrangere questa sorta di interdizione sul conto di Anna Magnani è stato lo scrittore Matteo Persica che per le edizioni Odoya ha pubblicato il libro “Anna Magnani, biografia di una donna” di più di quattrocento pagine dove è minuziosamente ricostruita la vita della indimenticabile Nannarella, con uno scrupolo inconsueto nella nostra pubblicistica sul cinema.

Non è trascurato alcun dettaglio; con stile che definiremmo britannico registra tutte le fasi della sua vita e ci porta a pensare  quale possa essere il motivo della cortina di silenzio che avvolge la più grande attrice del nostro schermo. Persica non assume toni accorati o pietistici; è arduo per una donna che ha dato lustro al nostro cinema, ed ancora ricordata nel mondo, conservare il successo quando dai tempi della “Ciociara” è diventata vittima di un pervicace ostracismo. Nel 1966, Anna Magnani, di cui ero amico, mi confidò: “Da quando Carlo Ponti ha scoperto che personaggi che ho sempre fatto io li può fare anche Sofia Loren, per me non c’è posto nel cinema”. E tirò fuori dal cassetto un’immagine pubblicitaria della “Ciociara” inviatale da alcuni ammiratori americani. Si vede Sofia Loren inginocchiata e piangente e con scrupolo sono indicate da frecce segnate a penna tutti gli atteggiamenti che Sofia avrebbe preso dalla Magnani. Anna mi disse: “Avrei dovuto fare la madre di Sofia. Ti pare possibile? Per indurmi ad accettare mi dissero che quando sarei apparsa accanto alla Loren mi avrebbero messo sotto i piedi uno sgabello… Non aver fatto la ‘Ciociara’ mi ha dato un dolore che è durato anni. Quando De Sica insisteva gli risposi di smetterla perché mi faceva star male. Malgrado tutto gli suggerii di dare il personaggio della madre a Sofia. E debbo dire che la Loren non va affatto male in quel film.. Mi avevano proposto di fare ‘Judith’, non potevo e subito ecco che Sofia che prende quella parte… Dovevo fare ‘Madre Cabrini’ ed ecco che oggi, a distanza di tempo, la Loren farà questo film… E ‘Filumena Marturano’? Eduardo mi disse: ‘Non te lo posso dare finché vive Titina’”. Sapete come è andata; la parte andò a Sofia Loren. La conversazione si concluse con amarezza. Nel cinema italiano, secondo Anna, si vive di vendette: “Da noi non c’è rispetto per l’attore. Così qualche cretino cerca di vendicarsi di me”. Non le sarebbe dispiaciuto di fare Sarah nella “Bibbia”. “Sarah dovrebbe avere cent’anni. Io avrei chiesto il trucco”. Le domandai perché era tanto bersagliata dal pettegolezzo cattivo. “Forse per questo mio vivere appartata”. E, forse, per non aver sposato Roberto Rossellini. Oggi, dopo tanti anni, Matteo Persica  le dedica una biografia, presentata di recente al “Fano International FilmFestival”, dove nella copertina appare il viso intenso di Anna con occhi profondi ed espressivi. Sul suo volto affiora uno sguardo enigmatico che esprime una innata malinconia.

Maurizio Liverani