C’E’ UN CONFLITTO IN QUESTA ATTESA

C’E’ UN CONFLITTO IN QUESTA ATTESA

IL GRUPPO DELLA CRETA, la compagnia residente del TeatroBasilica, sarà in scena a Trend – nuove frontiere della scena britannica – XXII edizione, festival a cura di Rodolfo di Giammarco, dal 23 al 26 novembre ore 21.00 teatro Belli in prima nazionale con THE WAITING di Simon Bovey, regia di Alessandro Di Murro. Protagonisti Matteo Baronchelli, Jacopo Cinque, Alessio Esposito, Laura Pannia.

Tre gangster aspettano l’arrivo del proprio capo in un appartamento isolato in un sobborgo londinese, pronti per una rapina ad un blindato porta valori. Nella distribuzione dei compiti, c’è chi ha rubato la macchina, chi ha portato le armi e chi pianifica il colpo mentre gioca a carte. Ma Goodall, il capo, ritarda, non si fa vivo. L’attesa trascorre tra amari colloqui che ricordano avventure trascorse e nuovi rancori. Si rivelano, a poco a poco, i rapporti complessi che caratterizzano le loro esistenze misere, vuote e desolate. Intanto il tempo passa, nessuno arriva. La tensione, così, aumenta e i conflitti tra i personaggi diventano drammatici e incontrollabili. Improvvisamente qualcuno bussa alla porta e le cose cambiano radicalmente.

NOTE DI REGIA – Simon Bovey ci consegna una commedia che nasconde dietro ad una apparente storia di criminalità la minaccia di un mistero che si rivela non esistere.

“Che cazzo di gruppo di perdenti” dice Turner uscendo di scena alla fine della pièce e così riassume con evidenza ciò che lo spettatore ha visto. Tutto appare evanescente, niente sorregge più quell’immaginario di criminali e uomini forti. Ogni battuta che i personaggi pronunciano può essere menzogna. Quella di costruirsi un passato e un presente che non esistono è una modalità di sopravvivenza non razionale che nasconde una necessità di autonarrazione.Nonostante tutto c’è tenerezza e dolore in questi uomini a causa di un senso di colpa che fin dalle prime battute costringe i personaggi allo scontro vivendo in una costante tensione. Il testo è, evidentemente, ispirato alle modalità innovatrici di Pinter e Beckett. Questi grandi autori rielaborati, sia nella struttura che nel linguaggio, ispirano un’opera autonoma e personale. – Alessandro Di Murro