Sarà in scena, al Teatro Stanze Segrete dal 12 al 17 dicembre, lo spettacolo DIARIO LICENZIOSO DI UNA CAMERIERA di Mario Moretti, liberamente tratto dal romanzo Journal d’une femme de chambre di Octave Mirbeau. La regia è di Gianni De Feo. Protagonista è Giovanna Lombardi che interpreta Célestine, la cameriera che mette a nudo, attraverso il suo sguardo disincantato e indagatore – che spazia su una variegata pletora di famiglie – il mondo ripugnante dei potenti e della cosiddetta gente per bene. Célestine usa l’unica arma che possiede: il suo corpo e il potere della seduzione per ottenere benefici personali, senza farsi alcuno scrupolo. Durante questo viaggio di Célestine nelle case borghesi viste dalle cucine, scopriamo il lato oscuro della società francese della Belle Époque, mettendo impietosamente alla berlina – sia pure in uno stile leggero e ironico – il discutibile privato dell’alta borghesia parigina di quel tempo, la Chiesa, la pedofilia e in generale la violenza sui deboli e sugli indigenti.
Giovanna Lombardi torna al Teatro Stanze Segrete a distanza di un anno, dopo il successo del suo precedente spettacolo: Il fantastico mondo di Ivanilda
Note di regia
Lo sguardo di Célestine, distaccato eppure penetrante, delicato e tanto strafottente, brusco e così accattivante, malizioso e puro, capace di guizzi improvvisi e cangiante come i colori dei cieli dolci e piovosi della Normandia, si aggira tra gli ospiti della malinconica e decadente Villa La Priora moltiplicandosi all’infinito nel caleidoscopico gioco di specchi. Lei è la cameriera, la serva, la domestica. I proprietari della Villa sono i suoi nuovi padroni, Madame e Monsieur Lallaire, buffi e patetici borghesucci di provincia, l’una isterica prigioniera di rigide regole cattoliche, l’altro ossessionato da insoddisfatti bisogni erotici.
E così, Célestine, austera ma carnale, con passo felpato e movenze misurate, di fatto abituata da anni a servire nelle ricche case parigine, ci confida ora, nell’intimo della sua alcova di provincia (come ci è capitata non si sa) le più curiose e stravaganti esperienze dei tanti padroni da cui è stata precedentemente a servizio. Racconta con voce intima, mai sguaiata. Ma ancor più è lo sguardo che ci parla. E’ attraverso gli occhi di Célestine infatti che vediamo riflessa la figura del vecchio feticista innamorato degli stivaletti di cuoio rosso della cameriera, e poi la frivola signora che non accetta il passare del tempo e modella goffamente il suo seno cascante sfidando lo specchio beffardo, e infine il giovane tubercoloso che vuole penetrare quel corpo vigoroso e sano della domestica, fottendosene delle differenze sociali, perché l’amore, quando è amore, non è mai malato.
Ebbene, Célestine concede anche il suo corpo, per amore, per noia o per sfida. Che importa. Lei è libera da pregiudizi, scevra da inutili condizionamenti. Osservatrice attenta, è capace di penetrare fino in fondo l’animo e denudare le finte apparenze umane fino ad estrarne il fetore.
Quanta gente nuda ha fiutato. “I borghesi, anche quando sono profumati, non sanno di buono. La depravazione dei ricchi puzza! Puzza più del fetore dei poveri”.
Ma la cameriera non giudica. Obbedisce…e al momento sa ribellarsi. E così, in un rapido ribaltamento di situazione, la vedremo trasformarsi dal nero al rosso. Non più serva ma padrona, circondata da marinai in un caffè di una città di porto. Puttana o santa? Sicuramente donna, con tutta la sua forza e la fragilità. Dominante e dominata.
TEATRO STANZE SEGRETE
Giovanna Lombardi in
DIARIO LICENZIOSO DI UNA CAMERIERA
di Mario Moretti
liberamente tratto dal romanzo Journal d’une femme de chambre di Octave Mirbeau
Regia Gianni De Feo
assistenti alla regia Andrea Alberto e Giulia Corbi
allestimento scenico e costumi Roberto Rinaldi
foto e grafica Manuela Giusto