CENTENARIO PASOLINI: A TEATROCITTA’ IL DITTICO DI MARCO PALLADINI

CENTENARIO PASOLINI: A TEATROCITTA’ IL DITTICO DI MARCO PALLADINI

Questo il programma:

Sabato 3 dicembre 2022, h. 21

Pasolini, Roma e la DopostoriaRecital musical-poetico

Partitura testuale (dalle opere di P. P. Pasolini) e voce recitante: Marco Palladini

Brani musicali e canto: Amedeo Morrone (diversi testi di M. P.)

Pasolini, Roma e la Dopostoria nasce dall’incontro tra l’autore, regista e performer Marco Palladini, al suo quarto lavoro sull’opera pasoliniana, e il cantautore romano Amedeo Morrone.

Un incontro e una sinergia musicale e poetica dimensionati in una neolingua romanesca, nell’intento di esplorare il fecondo, appassionato e contraddittorio rapporto tra lo scrittore di origine bolognese-friulana e la città, Roma, con le sue periferie e borgate popolate da un sottoproletariato trasfigurato in soggetto assoluto, metastorico, dove trascorse a partire dai primi anni Cinquanta tutta la sua vita adulta e dove venne assassinato, all’Idroscalo di Ostia, 47 anni fa.

Domenica 4 dicembre 2022, h. 18

Fratello dei cani (Pasolini e l’odore della fine)

Videofilm (2013)

direzione artistica e copione testi: Marco Palladini

regia e montaggio: Iolanda La Carrubba

interpreti: Marco Palladini, Fabio Traversa, Cinzia Villari, Amedeo Morrone

Un video-movie realizzato nel solco di uno spettacolo teatrale del 2012 che, nel novantesimo anniversario della nascita di Pasolini, dopo il recital Il Vangelo secondo Pier Paolo, che esplorava l’asse ‘cristologico’ sotteso a tutta l’opera pasoliniana e il suo rapporto di incontro/scontro con la religione cattolica, si proponeva di addentrarsi nel cuore del conflitto esistenziale-poetico che connota l’intero percorso dello scrittore emiliano-friulano: ossia l’intricato e mai sciolto nodo dei rapporti familiari. Dalla collisione con il padre militare (e fascista) alla relazione di tenerezza amorosa, ma anche di rabbiosa rivolta con la madre, discende la sua psichico-artistica e fondante posizione di ‘figlio’ che quando nel 1968, di fronte agli studenti in lotta, scopre di essere generazionalmente diventato un ‘padre’, esplode ed entra in profonda crisi. Anche da qui si dirama quella tensione tanatofila, quasi un ‘corteggiamento della morte’ che punteggia tantissimi dei suoi scritti. Letti, inevitabilmente, dopo il suo orribile assassinio, come una profetica visione della sua fine. Ma che, forse, oggi è meglio considerare come la lucida e anticipata percezione di una radicale mutazione antropologico-culturale che coincideva con l’eclissi della civiltà umanistica e in cui non c’era più un vero spazio per la poesia. Non è un caso del resto che, dopo Pasolini, non ci sia più stato in questo paese un poeta capace di investire lo spazio pubblico-politico con la forza etica, appassionata e provocatoria della propria voce. La fine di Pasolini non è soltanto la ‘morte di un poeta’ e ci riguarda tutti, tutti quelli almeno che tuttora si ostinano a pensare al fare artistico come un modo privilegiato per cercare di dare un senso al mondo, per non arrendersi all’insensatezza panica che assedia e sembra sommergere l’epoca sempre più distopica che viviamo.

Al termine della proiezione si svolgerà un incontro critico per una riflessione sulla video-opera e, soprattutto, sull’eredità culturale di P. P. Pasolini nel centenario della sua nascita, a cui parteciperanno: Marco Buzzi Maresca, Iolanda La Carruba, Desirée Massaroni, Marco Palladini, Cinzia Villari.

DITTICO PASOLINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

TEATROCITTà Via Guido Figliolini, 18 3386717209 – cnt.formazionericerca@gmail.com