di MAURIZIO LIVERANI
L’editoria è capace di fermare l’espandersi di un libro di sicuro successo; ha messo lo stop a “L’inconveniente di essere nati” di Emil Cioran dopo avergli dato le ali per raggiungere buone tirature. Che cos’è che ne frena la diffusione? Il lettore che si lascia conquistare dalle intelligenti argomentazioni dello scrittore, diventa il portavoce di chi non crede nel soprannaturale smantellandolo come un edificio in disuso. Anche i più accaniti credenti hanno dovuto ammettere che le tesi sostenute e dimostrate da Cioran non sono offensive, ma fanno chiarezza sull’esistenza di un creatore. Ogni capitolo del libro oscura credenze fatte risalire alle origini del mondo. Dal luogo, il paradiso, di cui si sapeva tutto si passa in una distesa infinita di perplessità sulla fede in una creazione e sull’antagonismo tra il bene e il male. Per favorirne una lettura, gli autori della postilla la lasciano aperta a perplessità e a incertezze. Molti fenomeni che costituiscono l’impalcatura del credo possono dischiudere la stanza della non credenza. Cioran si schiera per la futilità del tutto. Chi si arrende a questa rivelazione, dopo l’analisi rigorosa dello scrittore, può constatare con amarezza l’”inconveniente di essere nato”. Nel contempo, chi è dotato di una fede di ferro sarà sicuro che l’umanità non corre pericoli.
MAURIZIO LIVERANI