COMUNISTI OGGI, NOSTALGIA DELL’ORBACE

FATEMELO DIRE

di MAURIZIO LIVERANI 
 
COMUNISTI OGGI, NOSTALGIA DELL’ORBACE

Questa inesauribile fase di stagnazione consente di riflettere sulla qualità della nostra classe politica. Quest’ultima ci offre arruffati gomitoli di improperi; dottrinari dell’insulto hanno il video aperto per inveire contro gli avversari e, anche, i loro familiari. L’indispettita accusa di fascista non fa più né caldo né freddo. Il segretario del Pd può bocciare tranquillamente tutte le leggi dello Stato, come nel caso della nave ferma al largo di Lampedusa senza che nessuno lo richiami all’ordine. Con il suo “vociare” Zingaretti porta un’ondata di qualunquismo; secondo lui la nave può entrare nei porti italiani contrariamente alle norme in vigore. Tutti si atteggiano a presuntuosi dottrinari che legiferano secondo interessi della loro parte, irriverenti verso le leggi valide e rispettate da anni. Queste prevedono, secondo il leader di FdI, forme estreme di condanna. Siamo in un clima dove appaiano alla ribalta personaggi come Gad Lerner che recitano, con la solita faccia tosta, il tremendismo rivoluzionario. L’italiano è talmente stanco di questa arroganza degli uomini di sinistra che, per reazione, sta rivalutando norme del passato regime. In questi giorni le regole cardine della Repubblica italiana incorrono in una perenne svalutazione. Il famoso paradosso di Ennio Flaiano contiene una verità riscontrabile; afferma: “Il fascismo è una trascurabile maggioranza che si distingue nel fascismo propriamente detto e nell’antifascismo”. In questo marasma c’è chi condanna i moti lapidari del fascismo, rassegnandosi ad ammettere che l’antifascismo non “va più”. La sinistra sta compiendo in questa fase errori imperdonabili. L’opinione pubblica volta le spalle alla sopraffazione di un centrosinistra degno soltanto di disistima. E’ bene ricordare che il fascismo, nel ’22, si installò in Italia grazie ai “capiscarichi” della sinistra; è nato per reazione e non per virtù propria.

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L’”idea generale” nella quale l’Italia si è chiusa come un mollusco nel guscio è che il comunismo è ormai “diverso”. Crederlo fa comodo; fino a ora ha evitato il disturbo di pensare.

Sfrenati arrivisti, i comunisti sono diventati ex per essere ancor più arrembanti.

Il comunismo attende soltanto che le virtù stesse dell’Occidente diventino debolezze.

Quello che diverge i comunisti dagli anticomunisti è la rapidità con cui i primi si avventano sulle varie “greppie” statali, come lo sparviero sul pulcino. I secondi sono soggetti ai condizionamenti della “lentocrazia”.

MAURIZIO LIVERANI 

(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)