FATEMELODIRE
di MAURIZIO LIVERANI
CONCRETEZZA VO CERCANDO
Si conferma, con l’aiuto del virus, come gli italiani abbiano bisogno di dimenticare gli odi ideologici per sbarazzarsi delle ideologie. Penne di ogni tendenza biasimano Matteo Salvini, ma, elencandone le imprese, ne accrescono enormemente il richiamo. Il comportamento di Matteo Renzi è di chi ne trae qualche vantaggio; pensa di essere un Lenin là dove il padre del comunismo afferma che la “democrazia può perfettamente accordarsi con la dittatura di un solo partito”. Nel contempo approva le asserzioni del premier Conte invitandolo, tuttavia, a passare alla concretezza. Giuseppe Conte è inglobato, a sua insaputa, in diverse ideologie; potrebbe essere fiero sia che lo si definisca liberale, socialista e, perché no, di destra. A guardarlo si è portati a dimenticare che, prima o poi, sarà toccato dalla grazia del capo unico insostituibile. Da politico dell’”ordine dei riciclabili”, nel palazzo delle figure carismatiche è entrato con facilità perché filo-europeista e filo-migratorio. Con il suo, variabile, consenso può rendersi intollerante, ma è l’uomo-chiave contro ogni possibile risorgente fanatismo. Cioè, è uno di quei personaggi che possono essere immortalati se riescono, in tempi brevi, a risolvere le equazioni più complicate. In una Italia ampiamente dissestata, impigrita e depressa, c’è chi pensa che con lui si possa arrivare a rigide restaurazioni. Questa è la novità: la politica politicante è sempre pura zavorra; gli italiani sono ormai persuasi che non sta bene restare a lungo nell’aria inquinata dei partiti in mano a maneggioni furbastri e grossolani. Se Conte riuscisse, bene o male, a tener duro atteggiandosi a moralizzatore, da premier tapino potrebbe trasformarsi in uomo della provvidenza, prefigurante un avvenire denso di ottimismo. Al momento, da una parte si canta vittoria, dall’altra si preannuncia disfatta; dallo scontro di queste due forze dipende l’avvenire dell’Italia. Conte ha la stoffa incerta del capopopolo; sa dare, all’opinione pubblica, frasi convenzionali, nonostante le masse si siano fatte più scaltrite. C’è ancora poco tempo per passare dalle parole ai fatti. In attesa del meglio, il premier continua a sostenere di rappresentare l’indispensabile antidoto ai “poteri forti”.
MAURIZIO LIVERANI