CONFUSIONE IMPAVIDA

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

CONFUSIONE IMPAVIDA

I dirigenti televisivi avevano annunciato un rinnovamento. Che c’è stato. Riguarda l’ambientazione e la strumentazione. Ma l’”orrido” continua a godere di gran credito sul video. Il cadavere è di rigore. Il politico “partigiano” è d’obbligo. Il tutto intervallato da canzonette che godono di una inesausta, “volgare” vitalità. La politica in Tv è affidata a commentatori in menopausa professionale. I sondaggi danno la stura a ciance rissose; i duellanti si abbandonano al baccano, allo sproloquio. Per questa strada si incappa nel nichilismo come si incappa in una malattia.

Vengono i brividi a pensare alle guerre e alle rivoluzioni in cui ci siamo imbattuti a causa dei sillogismi dei partiti. Si capisce De Maistre e la sua convinzione: “Le rivoluzioni finiscono in mano ai pazzi”. I partiti di sinistra e di destra hanno sempre cercato di dare sistemazione organica a questa pazzia.

La fabbrica è, per Mario Draghi, una platonica repubblica industriale; per certi versi lo imparenteremmo ad Adriano Olivetti, non a certi industriali taccagni con i dipendenti e generosi con i paperoni. Senza fare proclami Draghi ha agito nell’interesse comune. Enzo Bettiza, che ha vissuto amaramente tutta l’esperienza comunista prima di voltarle le spalle (basta leggere il suo “Diario di Mosca” in cui definisce chi ancora crede nella possibilità di dialogo con gli ex comunisti “psicologicamente deboli”) rende omaggio a un talento italiano definendolo “un uomo autorevole e affidabile dalla solida formazione umana e professionale”.

Dovremmo, dunque, dire che la popolarità di Matteo Salvini è ormai così vasta che molti coltivano le sue stesse convinzioni incuranti di essere catalogati di destra. Ma il timore che attanaglia è che si parli troppo bene di lui e delle battaglie che sostiene.

I fautori delle ideologie hanno sempre modo di scorazzare nei prati verdi dei conflitti inutili. Ma ormai destra e sinistra hanno i minuti contati. Il timore della borghesia è che le larghe intese finiscano per far aderire destra e sinistra ponendo fine alle schermaglie, alle risse, alle gazzarre. La contrapposizione è una stupidaggine che scombina il progredire del Paese.
 
 MAURIZIO LIVERANI