CONNUBIO INTELLIGENZA E BELLEZZA

di Maurizio Liverani

Chi per combattere un avversario politico arrivi a dare una raffigurazione volgare di una ministra come Maria Elena Boschi, è assai prossimo allo scemo del villaggio. Nell’aula “sorda e grigia” si sono installate parlamentari che, oltre a dimostrare capacità e preparazione, hanno una particolare piacevolezza. Maria Elena Boschi è una ministra molto dotata; le solite mordaci lingue aspettano che incappi in un incidente pur di espellerla da Montecitorio. Non è soltanto una donna ambiziosa, non è ansiosa di mostrarsi e di darsi all’arrembaggio; gode della stima anche delle sue oppositrici. Lucia Annunziata, tempo fa, in video, non riuscendo a nascondere una certa acredine, ha cercato di metterla in imbarazzo, additandola come “impresentabile” politicamente perché troppo bella; conseguentemente non costruttiva. La barricadera della Tv rossa è apparsa una contendente povera di argomentazioni mentre la Boschi mostrava uno slancio e una fantasia creatrice. Al livello dell’ Annunziata si è messo anche il professor Zecchi per il quale una donna della bellezza di Maria Elena non dovrebbe essere dotata di meriti professionali. La Boschi ne ha a iosa; si direbbe che debba superare ogni giorno gli ostacoli che le crea la propria avvenenza, non ostentata. Che un giornalino la raffiguri in maniera poco decente è nello stile di certe pubblicazioni. In questo caso il cerchio della denigrazione fisica si allarga sino a Laura Boldrini che Matteo Salvini ha paragonato a una bambola gonfiata. Continuando di questo passo, sostituendo l’insulto al confronto, il nostro parlamentarismo scenderà ancora più in basso. Forse c’è già caduto. La propensione verso l’indecenza è l’ultima leva di un giornalismo agonizzante.

Maurizio Liverani