di MAURIZIO LIVERANI
A chi è già nella bara è facile attribuire idee, adesioni, ideologie. Ad esempio, Federico Fellini, dopo morto, da anticomunista è trattato come gonfaloniere della sinistra. Si segnalano altre conversioni di convertiti da tempo nell’aldilà. Ecco perché alle prime avvisaglie di raffreddore, oltre a coprirsi, è bene declinare su carta bollata fede e idee professate. In procinto di uscire da una porta e forse di non rientrare dall’altra, Bruno Vespa ha scritto, con molto pathos, di Oriana Fallaci. Un omaggio obbligatorio ricorrente tra i giornalisti ben collocati, destinati a restare aggrappati a un vantaggio duraturo e per godere i favori di un’opinione pubblica, in questo caso sia di destra che di sinistra. Un regista italiano delle ultime leve, reduce da alcuni flop, si era riproposto, grazie all’autorevolezza di cui godeva, affermando che Pier Paolo Pasolini come regista non avesse alcun valore. I film dell’autore de “Le ceneri di Gramsci” sarebbero fatti con materiale di riporto, cucito con le toppe dei film di Fellini. Per fortuna,oggi non si vuole più vedere a ogni costo nello scrittore friulano uno sconfitto. Prima di essere ucciso, aveva più volte dimostrato che i mezzi di comunicazione di massa e la spettacolarizzazione della vita collettiva avrebbero portato a un svilimento civile e morale. A questo svilimento stiamo assistendo; ricordare Pasolini, valorizzandolo oggi, è invitare a por fine a questa tragedia. Le nuove leve, pur dotate di mestiere, non si rendono conto di essere coinvolte in questa temperie sempre più oscura. Il mondo circostante per un intellettuale riguarda la sua persona, il suo desino di artista. Anche i nostri governanti sembrano non in grado di spiegare quello che avviene; prendono decisioni contraddittorie, invece di occuparsi della casa che brucia. Sostenitori che si schierano con loro nell’illusione che le loro scelte siano prodotte da decisioni ponderate e giuste. Basta soltanto questo per ritenersi custodi dei supremi valori della patria, temendo, senza dichiararlo apertamente, che i loro atti possano sfociare in una rivolta. Per capire cosa bolle in testa ai vip oggi al potere si dovrebbe ricorrere alla psicanalisi. In certi momenti sembra che soffrano di “regresso ad grembum” che consiste in una disposizione, più o meno inconscia, a uno pseudo-stalinismo, sempre presente nell’intimo di chi si dice vessillifero della democrazia e della libertà.
MAURIZIO LIVERANI