La colonna portante del centrodestra penalizza quella grande stampa che non si accorge come gran parte dell’elettorato vada in direzione opposta da quella da essa indicata.
La destra è sempre in attesa che la nazione abbia un’impennata contro un avversario immaginario in un Paese ormeggiato nel mondo occidentale.
La destra non ha mai avuto alcuna sensibilità per le questioni dell’intelligenza italiana. Grazie alla sua indifferenza molte intellettualità sono state annullate nel magma consociativo.
Le tossine del pangermanesimo della Merkel, non dissimili da quelle del nazismo, ci hanno impoverito di tante nostre risorse; hanno intaccato l’organismo della nostra civiltà.
Da tempo la convenzione, la routine hanno svuotato quei beni (ideali e principi) di qualsiasi valore e di qualsiasi realtà; e il deterioramento e l’usura si sono terribilmente accelerati in questi ultimi tempi.
Chi è entrato in politica di recente si è omerizzato. Del resto, va detto che le ascese sono state “prodigiose” non solo in politica come nel giornalismo. L’idea di prodigio implica quella di spavento, soprattutto ora, poiché tutto ciò che trascende in quel gallinaio di mediocrità che è la corporazione dei politici porta con sé sgomento. E’ modo comune dire “intelligenza spaventosa” al posto di “intelligenza prodigiosa”.
Viviamo in una democrazia sconfessata da chi concorre a eleggerla; è un paradosso che non avremmo mai creduto potesse contenere la verità.
Un governo senza fiducia popolare è di fatto un regime.
In Italia bisogna dimenticare “lo stalinismo in senso lato” che continuiamo ad applicare con “onorata doppiezza”.
Da armatura carismatica, oggi i pentastellati somigliano ai fagioli tenuti a galla nel bollore delle dispute politiche; più bolle, più l’acqua tende a buttarli fuori.
Palmiro Togliatti ripeteva che la borghesia non bisogna spaventarla. Se la sinistra non dà garanzia di stabilità, se si divide in diversi tronconi, la borghesia potrebbe ritirare il credito.
(dal libro AFORISMI SOSPETTI di Maurizio Liverani)