DA LEADER A PEONES

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
 
DA LEADER A PEONES

E’ perfettamente naturale spiegare il riciclaggio, con qualche pentimento, dei leader che si sono solo, apparentemente, retrocessi. Promettendo di collaborare, tra un litigio e l’altro, formano una nidiata di notabili pronti a partecipare a banchetti finanziari e politici. L’importante è inalberare un’anima inquieta per le sorti del Paese e prendere il consueto percorso affermando che lo si è abbandonato. La guerra tra generazioni non solo non va più praticata, ma si sostiene che non sia mai esistita. Non ci sono più titanici eraclidi di svolte; la politica è “una” e chi rischia di apparire un pavoncello è accusato di gigioneria e di non stare ai patti. Non essendo più avvolti di autorità lottano contro la propria inferiorità di rango aprendo parentesi di ogni tipo: una volta antigrillina, un’altra pro-cinquestelle. Nessuno vuole apparire come un politico di razza. Pier Luigi Bersani, in vetta a un partito vattelapesca, si atteggia a leader vassallo e se può si lascia immaginare come Ofelia a galleggiare in uno stagno e con signorile distacco disquisisce, felpatamente, su quello che dovrebbe essere il nuovo. Bersani non ha mai l’aria brusca di un chirurgo frettoloso, delle volte inalbera il volto sublime della bontà vera; somiglia a una farfalla che subisca l’autorità delle perturbazioni atmosferiche.

Nel campo degli ex comunisti si è arrivati a dire che il teorico di Treviri, Karl Marx (foto), “non va più”, è un abito smesso. L’onestà dell’intellettuale, dimostrata dai leader postcomunisti, è, dunque, ed è stata quella di una lavatrice in cui va la biancheria sporca.

Alcuni si rammaricano rilasciando dichiarazioni come questa: “se avessi saputo, non sarei mai diventato comunista”. Una mistificazione paragonabile a quella di chi nega di aver tifato per i lager nazisti.

Quando era ministro degli Interni, Marco Minniti è andato a far visita a papa Francesco, non si sa se per muovere rimproveri o per chiedere una maggiore coerenza. Il ministro si è presentato come un martire dal corpo coperto di frecce; insomma, un san Sebastiano del momento.

E’ da tempo che Paolo Gentiloni prende dai ruderi della sinistra un po’ di dottrina sociale in cambio di una fioca morale cattolica. E’ toccato a lui essere ora l’anticipatore dei tempi nuovi, ora il baluardo della tradizione.

Attenti a non essere mai decisamente antiberlusconiani ma, sottotraccia, antirenziani.

MAURIZIO LIVERANI

AFORISMI TRATTI DAL VOLUME “AFORISMI SOSPETTI” E DALLE ALTRE OPERE DI MAURIZIO LIVERANI