DALLO SGUARDO DI ORIANA AI CIOMPI DI TRUMP

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

DALLO SGUARDO DI ORIANA AI CIOMPI DI TRUMP

Molti dei gran satanassi letterari e giornalistici sono ancora agguantati dalla collera contro Oriana Fallaci che ha saputo guardare da New York dentro quel mondo americano sfrenato di arrivismo, ingordo di poteri. Mondo che si è proclamato una democrazia celando una sorta di tirannia che comporta forche e roghi. La malavita non vuol sentirsi dire di essere una componente, forse la più brutale, del potere esercitato dalla Casa Bianca. Lo rivela anche uno scritto postumo di Curzio Malaparte. I vari presidenti hanno il potere di detenere tutte le leve di comando comprese quelli sui mass media. La Casa Bianca è responsabile della decadenza del proprio prestigio. Oriana Fallaci ha avuto la “faccia tosta” di non aver rispettato la prassi che comporta l’obbligo di nascondere verità sgradevoli. L’America è un grande paese che offre spesso presidenti di statura modesta. La giornalista ha sollevato un sasso e ha scoperto un nidi di vermi; molti soltanto ora capiscono il grosso equivoco in cui gli States sono caduti. Quanto è stato registrato in questi giorni ci conferma che gli Usa sono una democrazia dominata da una ventina di famiglie impegnate a darsi un aspetto liberale per conferirle i caratteri di un paese libero. Quando Oriana dava il quadro esatto di questa nazione cercava soltanto di reagire e ricreare un senso della morale perduta, di una comunità in rapido declino. Donald Trump ci appare come un corpo estraneo alla politica; è così arrogante con la sua “dittatura” da sembrare la riedizione di un Duce. Per nostra fortuna, come animale politico non ha fiuto, non ha nulla di demiurgico. Moralmente ha una statura lillipuziana.
 
 MAURIZIO LIVERANI