Questione di Centesimi nasce dai racconti del padre di Pasquale Faraco interprete e autore del testo, padre che fu, per un certo periodo della sua vita, operaio dell’Alfa Sud di Pomigliano, racconti che sono poi andati intersecandosi con l’attualità̀, in particolare con le innovazioni introdotte nella metrica del lavoro in fabbrica, dopo l’introduzione della nuova tempistica del lavoro imposti da Sergio Marchionne ispirati alla produzione Toyota.
In scena un unico personaggio, un operaio, Riccardo Belladonna, che dopo un periodo di cassa integrazione, inizia il suo turno con i nuovi ritmi cronometrizzati: nulla va sprecato, tutto va ottimizzato, ogni minuto, secondo, centesimo, tutto deve essere preciso, misurato, scandito, comprese le pause.
Attraverso i suoi pensieri, i suoi ricordi, i suoi desideri e le sue responsabilità scopriamo la sofferenza fisica e morale dei lavoratori, le difficoltà causate delle nuove modalità di misurazione del tempo, un tempo sminuzzato, dilatato, rubato, ripetuto, automatizzato, mai veramente e pienamente vissuto.
La storia si fonde con le problematiche ambientali della Campania, e dunque dell’Italia, della terra, in una sorta di malefico quadro organico, in cui uomo e ambiente si degradano fino alla irriconoscibilità. Un’alienazione irreversibile dell’operaio e dell’uomo che in fondo ci riguarda tutti, compresi i cosiddetti “padroni”, schiavi a loro volta del Capitale, del denaro, del tempo.
Un monologo coinvolgente ed energico che riesce a far riflettere sulla qualità dell’esistenza attraverso una dimensione allegorica dell’uomo, ingabbiato e bloccato da un tempo sempre più automatico, precisato, misurato, contingentato, circolare e ripetitivo come lo sgabello su cui ruota il protagonista.
Lo spettacolo è dedicato a Maria Baratto, operaia FIAT di Pomigliano, ma, ancor prima, donna e guerriera.
Teatro Studio Uno via Carlo della Rocca, 6 Roma
Dal 25 al 28 gennaio 2018
QUESTIONE DI CENTESIMI
Sogno di un operaio
una produzione MaF – Massa a Fuoco
di e con Pasquale Faraco
regia Paolo Schena
luci e sonoro Dragan Miladinovič
Foto Manuela Giusto