- di MAURIZIO LIVERANI
Non è saggio restare a lungo nell’area inquinata della politica. In questa sfera si conosce una finta libertà; quella dei potenti, di coloro che detengono il manico del potere in mano e concedono, in nome di ideali scaduti, la libertà di offrirsi alla furfanteria politica. A proposito degli ondeggiamenti di un leader, che un tempo guardava con entusiasmo al rinnovamento dello Stato, oggi sostiene di non essere più interessato a vincere. Una volta annuncia il ritiro, un’altra che è disposto a complottare con un nucleo di eminenti figure. Un’agguerrita pattuglia fatta di delusi dalla politica, di scarti dello stalinismo, del fascismo e con qualche elemento liberale. Tutti siamo persuasi come la vita dei partiti sia all’estremo delle prove; i politici cercano la salvezza con stratagemmi per illudere gli elettori. Alcuni sentono che la sirena dell’”impegno” non è più affascinante, ma attendono solo il momento per rientrare nella clientela elettorale, dopo averla definita sclerotica. Altri si ripromettono uno scopo: dividere il Paese. Se ci saranno resistenze potrebbero esserci epurazioni; in questo caso non ci sarà bisogno di cingolati, c’è già il consenso delle vittime.
MAURIZIO LIVERANI