ELENA DI TROIA, TRA POCHADE E TRAGEDIA

Regista colto e originale, Stefano Napoli,  insieme alla sua compagnia Colori Proibiti, porta avanti da anni un rigoroso percorso di sperimentazione, fondato sul linguaggio del corpo. Un teatro che cerca la parentela con l’arte figurativa, nel quale i corpi degli attori, quasi sempre muti, si esprimono in quadri plastici di forte emozione che, accompagnati da un impianto sonoro variamente evocativo, sollecitano la memoria visiva dello spettatore. Prima di quest’ultimo lavoro, Stefano Napoli aveva affrontato, in Circus Dark Queen, un’altra mitica figura femminile, Cleopatra, ripercorrendo la  vicenda di amore e morte, di potere e passione, di cui la regina d’Egitto è protagonista per brevi flash, creando un corto circuito di citazioni colte e materiali popolari, di musica raffinata e canzonette, di luci sapienti e arredi essenziali.

In Beauty Dark Queen, Lo strano caso di Elena di Troia, quasi idealmente un sequel, si ripercorre la nota vicenda mettendo in scena due uomini, una donna, una dea, una statuetta: sono Menelao, Paride, Elena, Afrodite, Eros. La protagonista è una dark queen dalla bellezza fatale, all’origine, per un capriccio degli dei, di un rapimento e di una guerra. Un po’ pochade  – Paride, ospite di Menelao, gli rapisce la moglie Elena proprio sotto gli occhi – un po’ tragedia, per la voluttà di accecamento che a volte sembrano avere gli esseri umani, la storia di Elena racconta di uomini che non sanno amare, ma solo possedere, di donne che si difendono chiudendosi nella freddezza del cuore e nello splendore effimero di un bel vestito, del tempo che consuma corpi e passioni, di un mondo in cui l’amore viene rubato e venduto. Scrive Stefano Napoli nella sua nota di regia: “Ho tentato di tirare giù Elena di Troia dalla leggenda che la vuole fonte di sciagura e di farne una donna fra uomini. Tra di loro l’eterno gioco dell’amore, dei fraintendimenti, del caso. Ma non c’è nulla di gentile in questo gioco perché l’amore malato trasforma in prede e predatori, in una lotta per la sopravvivenza al termine della quale non ci saranno nè vinti nè vincitori, ma soltanto il silenzio che il tempo impone alle cose”.  Elena quindi come figura emblematica di un femminile ora vincente ora perdente nel gioco dei rapporti di forza della relazione amorosa: quasi un’astrazione fuori dal tempo e, quindi, appartenente a ogni tempo, come ben attualizza il raffinato commento musicale.

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Roma TEATRO ULPIANO

Via L. Calamatta 38 (p.zza Cavour) – tel. 3290294840 

 dal 9 novembre al 3 dicembre 2017  ore 21.00

BEAUTY DARK QUEEN

Lo strano caso di Elena di Troia

regia Stefano Napoli

con: Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano

Giuseppe Pignanelli

fotografie: Dario Coletti; disegno luci: Mirco Maria Coletti; 

supervisione sonora: Federico Capranica