EUROPEISMO INVERTEBRATO

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

EUROPEISMO INVERTEBRATO

L’Europa Unita al suo nascere ci è stata presentata come l’albero della cuccagna, rimproverando Silvio Berlusconi di mettere a nudo un bluff che oggi, con le chiusure delle frontiere (che non dovrebbero più esistere), si rivela una previsione giusta. Non era, quello di Berlusconi, un euroscetticismo; voleva far sopravvivere il “sogno” dell’Unione non soltanto per ragioni finanziarie. Lo spirito dell’Europa non esiste; sin dalle prime prove si è dimostrato un castello di carte. Lo spirito era vivo prima della caduta del Muro, “crollato – scrisse Gore Vidal – senza avvertirci”. L’Europa Unita apparve, agli eredi del marxismo-stalinismo, l’estremo tentativo di salvarsi, l’ultima chance, come riconobbe Leonardo Sciascia, del comunismo di sopravvivere imboccando la via della socialdemocrazia. Si ha vergogna di affermarlo perché in Italia, purtroppo, si spaccia per moderata una sinistra che agisce, nei confronti della vera democrazia, come la carta moschicida nei confronti di una zanzara.  L’odierno gioco dei bussolotti dell’Austria e della Grecia ha smascherato l’inganno. L’Europa Unita è già privata della sua essenza, del suo valore. Gli Stati europei non sanno gestire, fuori dei crocicchi finanziari, una realtà alla quale non credevano e alla quale, opportunisticamente, hanno voluto dar vita. La storia prosegue, nel vecchio continente, con le annose divisioni, causa di due massacri in un secolo, continua con l’imbruttimento del mondo, con le pesti monetarie, con la devozione agli stessi scenari da guerra fredda. Cresce la diffidenza verso l’Unione, segnalando come la Germania di Angela Merkel cerchi di attuare l’obiettivo di sempre: colonizzare con l’euro l’Europa tutta, dietro il “nobile” pretesto di unire il continente. Prospettiva inattuabile quando Mario Draghi dava la sensazione che è meglio vivere nel social-capitalismo se questo prende la vernice di socialismo. Sta tornando di moda il famoso “lib-lab” anglosassone che passa più facilmente perché non ha la camicia di forza che gli impone Marx. L’oppositore si confonde, non si sa da che parte si trovi, non distingue più la sua faccia liberale. Il pangermanesimo è un’ideologia rampante sull’orizzonte europeo. Per il momento, l’Europa Unita è un vuoto simulacro, vantaggioso per i banchieri, anche di casa nostra, incuranti dell’unico effetto raggiunto: i popoli, unitisi per collaborare, si odiano come non mai.
MAURIZIO LIVERANI