EXPO TEATRO: LA SPERANZA DI CICCIO AL TEATRO DUE

EXPO TEATRO: LA SPERANZA DI CICCIO AL TEATRO DUE

Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, ma leggero, con un’anima talmente delicata che potrebbe sembrare quella di una principessa nordeuropea. Vive in una vecchia catapecchia di provincia dove si sente soffocare perché ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare.

In una sperduta provincia di un’Italia sperduta, la sperduta famiglia Speranza vive da generazioni le stesse lunghissime giornate. Sebastiano è il padre di Ciccio, violento e greve come un tamburo di pelle di capra in un concerto di ottavini.

Dennis è il fratello di Ciccio, con l’apertura mentale di uno che va a Bangkok e spacca tutto perché non sanno fare pasta, patate e cozze.

Solo, nella sua fragilità, Ciccio vuole scappare da quel luogo che mai ha sentito come casa. Attraverso il suo linguaggio gutturale, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, il nostro protagonista, in tutù rosa non smetterà mai di danzare, raccontandoci la sua vita così come la desidera.

Ciccio appartiene ad un mondo lontano, dove non c’è nessuna possibilità di esaudire il proprio sogno. Il suo destino è segnato, il suo carattere è condizionato, la sua vita è soffocata da un ambiente che gli sta stretto.

Dunque, perché rattrappire i propri istinti? Solo perché la cicogna ci ha fatto cadere lontano dalla terra promessa? Perché sentirsi schiacciati da una famiglia che non vuole conoscere un mondo che sta oltre il proprio campo di fagioli?

Rassegna EXPO Teatro

vetrina di drammaturgia italiana contemporanea e nuovi linguaggi scenici

a cura di Franco Clavari, Massimo Tamalio, Andrea Paolotti

TEATRO DUE

Roma • Vicolo dei Due Macelli 37 • Tel. 06 6788259

info@teatrodueroma.it • info@societaperattori.it

dal 13 al 31 ottobre 2021

LA DIFFICILISSIMA STORIA DELLA VITA DI CICCIO SPERANZA

di ALBERTO FUMAGALLI

con FRANCESCO GIORDANO, GIACOMO BOTTONI, ANTONIO ORLANDO

costumi Giulio Morini aiuto regia Tommaso Ferrero

regia LUDOVICA D’AURIA e ALBERTO FUMAGALLI