FIAT LEX

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

FIAT LEX

Quando un candidato premier entra in combustione da non lontani angoli del globo puĆ² arrivargli una bordata giudiziaria che lo atterra ma che, dopo qualche anno, si rivela una bolla di sapone. Passando in rassegna i leader che si propongono allā€™elettorato, sempre scontento,Ā Matteo SalviniĀ ha introdotto nella destra quel tanto di imprevedibile che un Amleto della politica qualche volta raggiunge. Eā€™ lui o non ĆØ lui lā€™allievo di Umberto Bossi? Se il fondatore vuol smarrirsi nellā€™oblio, Salvini si offre come lā€™unico, sbaragliante capo della Lega. Di sua iniziativa ha preso il posto dellā€™ineleggibile, presentandosi come il prodotto della zecca delle figure destinate a salire in alto. I politologi passano e ripassano Salvini ai raggi X per stabilire se ĆØ maturo per pilotare un Paese. Pare che lo sia perchĆ© ha abbastanza destrezza al punto di dare troppo sui nervi. Lā€™interessato ĆØ, in questo momento, allarmato perchĆ© teme che queste attenzioni potrebbero danneggiarlo. In politica molti degli ā€œarrampicatoriā€ cercano, oltre che la poltrona, soprattutto la notorietĆ . Romano Prodi si ĆØ insalcicciato nel novero ispirandosi a Giuseppe Dossetti, ā€œreoā€ di aver definito la democrazia ā€œlā€™arte di opprimere il popolo da parte del popolo nellā€™interesse del popoloā€. Lā€™illustre prelato, trasformatosi in politico, sottintendeva come la democrazia degeneri spesso in una sorta di tirannia di massa. Dossetti poteva non divenire un nume tutelare della fazione piĆ¹ stalinista del Pd? Lā€™altra, capitanata da Matteo Renzi, ĆØ sempre mal vista dai ā€œvecchiettiā€ tipo Pier Luigi Bersani. Unā€™ansia di tipo nuovo attanaglia tutti i vertici della classe dirigente; tratti cupi si accentuano nei volti dei ā€œgufiā€ anche quando si ingegnano ad apparire tranquilli, sereni e sicuri. Tutti offrono uno spettacolo tremebondo. Per planare in un futuro radioso chi ĆØ in crisi o dubbioso sul suo avvenire si rianima rendendo omaggio allā€™ampolla di San Gennaro. La teca ĆØ alla portata di tutti; ĆØ indispensabile, per ingraziarsela, baciarla con particolare fervore. Eā€™ singolare che cosƬ non sia stato per tanti. Favorevole per Antonio Gava e Luigi De Magistris, non lo ĆØ stato per Antonio Bassolino che dal bacio non ha tratto alcun vantaggio. Sul rampantismo di Luigi Di Maio si sta accumulando la ruggine della paura. Mentre notte e giorno Salvini si dedica al culto della personalitĆ . Eā€™ persuaso di essere ricco di prodigiose risorse pur riconoscendo, ad esempio, a Renzi unā€™intelligenza superiore alla sua; in lui cā€™ĆØ, perĆ², una particolare forma provvidenziale, quella che hanno i ā€œgurkasā€, terribili guerriglieri asiatici. Salvini, per queste superbe ā€œavanzateā€, ha bisogno non solo dei fascisti ma anche degli anarchici, dei falce e martello sfusi, dei socialdemocratici e di qualche altro pelandrone. Tutto sin qui ĆØ andato per il meglio quando voci dispettose hanno incominciato a diffondere forme di congiure contro il capo della Lega. La magistratura sta ā€œoccupandosiā€ del caso Salvini. Quando si muovono le truppe giudiziarie cā€™ĆØ sempre il rischio di ā€œappassireā€.
Ā 
Ā MAURIZIO LIVERANI