di Giacomo Carioti
Dopo una vita di grandi film e straordinarie regie liriche Liliana Cavani si è finalmente convinta ad affrontare anche una regia teatrale: una esperienza finora mancata o evitata, che oggi si realizza grazie a due identità carismatiche: quella di Eduardo De Filippo, autore di capolavori, e quella di Geppy Gleijeses, instancabile protagonista e animatore del teatro italiano.
Pur consapevole del fatto che la Cavani non era “storicamente” propensa verso il teatro di prosa, Gleijeses, nel progettare l’allestimento di “Filumena Maturano” ha pensato subito alla “missione impossibile” di associare all’idea la celebre regista: in virtù di quei misteriosi motivi che spingono gli artisti a superare confini ed ostacoli per dare vita a quell’inverosimile che talvolta si trasforma in meravigliosa realtà. Così, riunendo intorno a Liliana Cavani sé stesso con Mariangela D’Abbraccio ed una Compagnia di eccellenti attori, il nuovo allestimento di “Filumena Maturano” ha preso corpo e vita.
Roma, 14 marzo 2016 – Questa nuova bella avventura teatrale della Gitiesse, la Compagnia diretta da Geppy Gleijeses, è stata presentata nel foyer del Teatro Quirino (“…il primo teatro di Roma, per abbonamenti e presenze” ha tenuto a sottolineare il direttore artistico), con la partecipazione, oltre che della regista Liliana Cavani e dei due protagonisti Mariangela D’Abbraccio e Gleijeses, del Direttore Artistico del Festival dei Due Mondi di Spoleto, Giorgio Ferrara, e degli altri interpreti, Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Eduardo Scarpetta (un nome che racchiude una intera storia del grande teatro napoletano) e Fabio Pappacena.
Gleijeses ha rievocato con orgoglio e commozione i suoi incontri con Eduardo, che incredibilmente, e superando ogni “veto”, gli attribuì il diritto permanente di mettere in scena i suoi lavori. Geppy aveva vent’anni e si sentiva soltanto “un manico di pennello”: ma evidentemente Eduardo, rispondendo al suo “istinto della simpatia”, aveva intuito che nel futuro di quel ragazzo ci sarebbe stata una importantissima carriera e , soprattutto, che le sue opere sarebbero state in buone mani.
Liliana Cavani, dopo aver brevemente accennato ad alcune occasioni mancate nel mondo teatrale, ha ricordato le consuetudini con Eduardo e le sue case romane, dove spesso si recava a cena con un’amica comune, suo avvocato e agente di Eduardo. Un legame profondo, testimoniato anche da alcune immagini in cui appare evidente la spontaneità, l’amicizia e la considerazione reciproca. Proprio una di queste immagini, su un mobile d’ingresso, accolse Geppy Gleijeses quando si recò a casa di Liliana Cavani per proporle questo impegno: Geppy, da buon napoletano, colse il segno favorevole, un auspicio che poi si è concretizzato nel migliore dei modi.
Liliana Cavani ha dichiarato di considerare il teatro di Eduardo come un monumento di umanità e di cultura popolare: che è –ha sottolineato- la vera cultura. Per questo, non cercherà di sovrapporre ai valori intrinseci del testo inutili artifici espressivi, conducendo invece con lievità lo sviluppo della commedia e l’azione dei protagonisti (“Agite!” diceva Eduardo ai suoi attori che gli chiedevano come comportarsi in scena).
Giorgio Ferrara, Direttore Artistico del Festival dei Due Mondi di Spoleto (dove “Filumena Marturano” debutterà, prima di aprire la stagione prossima del Quirino) si è detto sicuro che la regia della Cavani risulterà, in assoluto, “la più giovane”, la più fresca e armoniosa fra tutte quelle finora susseguite ad Eduardo.
Un atteggiamento registico molto apprezzato dalla Compagnia, e soprattutto da Mariangela D’Abbraccio, che, ne siamo certi, saprà applicare alla sua Filumena un carattere sincero ed appassionato, nella sua condivisa consapevolezza del valore di quella femminilità che, dopo una vita di sopportazioni, finalmente afferma sé stessa, la propria natura e i propri diritti.
Mariangela D’Abbraccio ha tenuto anche a sottolineare i valori sociali ed etici del suo personaggio e della commedia nel suo insieme, cui si deve sicuramente un importante contribuito ad alcune determinanti evoluzioni del costume nazionale, dalla emancipazione della dignità femminile alla stessa chiusura delle “case” da cui Filumena proveniva, e dove Domenico Soriano la incontrò.
Come abbiamo detto, “Filumena Maturano” debutterà nel corso della prossima edizione del Festival di Spoleto. Prima dell’approdo al Quirino e della prevedibilmente lunga tournèe in Italia e probabilmente all’estero, ci sarà una “anticipazione straordinaria” nel Teatro di Carpi, la città natale di Liliana Cavani che -attraverso la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi (che sostiene il “Fondo Liliana Cavani”)- ha ritenuto di dover tributare questo onore alla grande regista in occasione del suo esordio sulla scena teatrale.
Giacomo Carioti
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Nelle foto: Eduardo De Filippo con Liliana Cavani e Mariangela D’Abbraccio con Geppy Gleijeses