FINALE DI PARTITA

FATEMELO DIRE

di MAURIZIO LIVERANI

FINALE DI PARTITA

Da una parte si canta vittoria, dall’altra si preannuncia una disfatta. Non ci resta che credere, obbedire e… attendere.

Negli anfratti della dialettica politica sonnecchia, più che Marx (nella foto), lo sconforto.

In questo momento l’importante è di essere considerato il solo veramente sintonizzato con una stagione nuova per il Paese.

Tiene molto che si sappia di non avere un grande attaccamento alla poltrona e di essere cresciuto alla scuola dei tormenti. Un atteggiamento “passe partout” da sinistra a destra e da destra a sinistra.

In un Paese “spoliticizzato” – per eccesso di politicanti – come è il nostro, la politica somiglia, sempre più, a un corpo morto i cui riflessi sono meccanici.

Più si discende la scala dei valori morali più perdono importanza giustizia, amicizia, tolleranza.

Il Papa, in questi giorni, ricorda un imperatore nipponico che alla sconfitta fa harakiri: offre il suo corpo a un rituale espiatorio.

Ricordiamo questa sentenza di uno scrittore francese suicidatosi: “Quando si cessa di sperare si comincia a vivere”. Cercava, forse, la fiducia nell’aldilà… nel quale non credeva.
 MAURIZIO LIVERANI
(dalle opere di Maurizio Liverani e dai suoi più recenti articolo)