FORNICAZIONI IDEOLOGICHE

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

FORNICAZIONI IDEOLOGICHE

Il mondo è così scalcinato che si torna  a parlare di Apocalisse. Apocalisse, non la fine. Quest’ultima scongiurata dall’equilibrio del terrore. Nell’”Illusione della fine” lo studioso francese Baudrillard nega proprio la fine. L’esistenza di due potenze atomiche lasciava tranquilla l’umanità; ora con il Coronavirus si è annullata questa contrapposizione. L’umanità può prepararsi a un evento finale senza la “serena speranza”, promessa da Wojtyla, in un mondo migliore. L’Apocalisse contesta qualsiasi alleanza con il flagello, con la calamità; “la fine del mondo” è vista come il nuovo ritorno di Cristo. Non è, quindi, una maledizione bensì è provvidenziale. Ma l’olocausto che ci attende non ha il fascino della decorosa Apocalisse.

L’attività che rischia di non risorgere è quella cinematografica. Dopo una lunga fase di fermo causata dal virus, nessuno avrà più il coraggio di rischiare di tasca propria per realizzare nuove pellicole. Il boom di Cinecittà non sarà del tutto evirato ma sarà contrassegnato da frequenti fasi di inerzia. Non c’è neanche la speranza che il nostro cinema possa trasferirsi in America. Ma potrà accadere di tutto, anche la rinascita nello Stato pontificio.

I cultori degli inciuci politici gioiscono alla prospettiva che se ne possa realizzare uno tra sinistra e destra; il premier Conte è ormai, agli occhi di tutti, un premier agonizzante. Per sua sventura sta dimostrando di avere, in Europa, l’autorità di un caporale di giornata. E’ diventato inoffensivo, mentre stanno guadagnando autorevolezza Salvini ed Enrico Letta che si presenta in un clima elettrico e severo come nelle guerre di religione. Fiutato il vento, Silvio Berlusconi si atteggia a dissenziente.

In vista di una eventuale crisi, le scartine tentano di risalire la corrente come i salmoni che finiscono in bocca agli orsi in agguato sulle rive. Intanto il bernoccolo del trasformismo si sviluppa al punto di essere così scombinato da far perdere simpatizzanti. Il trasformismo è una droga che addormenta il senso morale. Comunque vadano le cose, la politica attuale, per non ammettere di essere fallita, si lascia galleggiare in uno stagno come Ofelia. L’odierno parlamentarismo è già entrato nella dialettica del domani. 
 
 MAURIZIO LIVERANI