di Maurizio Liverani
Se la piazza è tranquilla e i dinamitardi annoiati, gli eredi di Stalin non hanno alcuna possibilità di uscire dal loro ghetto. Per rigenerare la “fede”, la sinistra dovrebbe augurarsi la restaurazione del Muro di Berlino. “Il suo crollo ha messo in crisi tutta una visione statica del vecchio continente”, è scritto in “Perestrojka: eutanasia dell’occidente”(ed. Spirali/Vel).“L’apertura di Gorby ha fatto venire i sudori freddi all’organizzazione militare occidentale, costretta all’euforia obbligata dell’unificazione”. “Il vero perdente sarà l’occidente, come finora lo abbiamo conosciuto”. L’autore del saggio, Sergio Santoni, ha lavorato a lungo alla Commissione CEE di Bruxelles; per giungere a questa deprimente conclusione ha studiato a fondo il “Che fare?” di Lenin. Per la conquista del potere, colui che lanciò il grido “Tutto il potere ai Soviet” ha ordinato che “bisogna essere pronti a tutti i sacrifici; usare, se necessario, ogni sorta di stratagemma, di metodi illegali pur di penetrare, restare e compiere, nonostante tutto, la funzione comunista”. Dopo le rivelazioni del Kgb sulle spie italiane al soldo di Mosca, ci convinciamo sempre più che simili direttive (evidenziate nel saggio) si stiano attuando e che chi vuole farle fallire è in pericolo. Il clima politico italiano ci dà la conferma che qualcosa di insolito bolle in pentola. Bruscamente, il dossier del Kgb viene portato a conoscenza da Santoni per ricordarci che il leninismo non è un ingombro, un peso, una seccatura; è come l’erba del campo e il germogliar del grano. Quando, subito dopo la caduta del muro, Gorbaciov preparava, così diceva, la “nuova distensione” c’erano agenti segreti che preparavano l’eliminazione fisica del Papa. Un tentativo c’è stato; non è andato in porto, ma ha aperto gli occhi e le menti di chi dietro questa politica distensiva individuava un piano assai pericoloso. La verità emersa allora sarebbe questa: con la Perestrojka e la Glasnost si tentava il disegno storico del comunismo, dividere e indebolire l’occidente; quello che sta avvenendo in Italia potrebbe essere il segnale che questa operazione è in corso. Chi ci ha fornito informazioni sa bene che l’occidente di questo piano è da tempo informato ed è pronto a reagire. Un fatto è certo: se questi sono i piani, o l’occidente sta sbagliando tutto oppure, grazie alla fermezza di Donald Trump, sta arginando le minacce che possono giungere da qualsiasi parte. Tra gli alleati ci sono nemici da non sottovalutare; viviamo uno strano interludio contrassegnato dal graduale attenuarsi di urti fragorosi, ma la rissa ideologica è sempre viva. Da Lenin i comunisti hanno appreso a nascondere la verità pur di compiere questa operazione antioccidentale. I teorici della guerra speciale ne conoscono tutte le risorse. I nuovi che predicano distensione e tolleranza sarebbero in realtà i veri teorici specializzati in questa guerra particolare. Questo tipo di strategia consisterebbe nell’ ingigantire un “pericolo” (c’è chi lo vede nella Lega) e per creare un clima che crei una situazione di emergenza è indispensabile la piazza. Come sta reagendo l’occidente?
Maurizio Liverani