Maria Laura Baccarini, accompagnata dal violinista Régis Huby, porta in scena nel concerto/spettacolo Gaber, io e le cose – al Piccolo Eliseo dal 17 al 21 febbraio – un percorso personale e intimo all’interno della sconfinata opera di Giorgio Gaber. Un viaggio che, tra la molteplicità di argomenti trattati nel teatro canzone di Gaber e Sandro Luporini, sceglie di parlare dell’Uomo, dei rapporti con la famiglia, con lo Stato, delle relazioni con l’altro sesso e dell’amore.
Spiega Maria Laura Baccarini: «È rischioso usare la poesia? Definire un linguaggio “poetico”, oggi, è come nascondersi dietro qualcosa che il mondo moderno tende a definire con un’altra parola: “incomprensibile”. Gaber e Luporini, per fortuna, dimostrano esattamente il contrario. Attraverso la poesia del loro linguaggio, parlano con chiarezza e lucidità disarmanti, toccano il sentimento romantico senza autocompiacimento, vanno al centro esatto, preciso, spaccato di ogni questione dell’esistenza. Vanno al cuore. Quello che è certo è che il titolo di questo concerto, Gaber, io e le cose, oltre a citare la mia canzone preferita, dice in sintesi quello che Gaber rappresenta per me: attraverso le parole scritte da lui insieme all’inseparabile Sandro Luporini, metto a nudo l’essere umano dei nostri tempi, il suo cuore, la sua identità persa e ritrovata, analizzando in modo un po’ spietato le sue responsabilità. C’è la mia vita, la mia coscienza, la mia speranza, la fede nell’UOMO nonostante tutto».
Artista completa, Maria Laura Baccarini comincia la sua carriera nel teatro musicale, interpretando, nel corso degli anni, i ruoli più importanti del repertorio dei grandi classici americani come Sally Bowles in Cabaret, Cassie in A Chorus Line, Roxie Hart in Chicago. Il suo percorso cambia nel 2004, in Francia, grazie al suo incontro con il violinista compositore Régis Huby. Dala collaborazione con Huby nasce il progetto Nuit Americaine con Lambert Wilson, omaggio alla musica americana del ventesimo secolo, e tre progetti discografici: All Around, Furrow e Gaber, io e le cose (Abalone Productions). Sempre in Francia collabora con lo scrittore francese Yann Apperry in varie sperimentazioni, musicali e letterarie, e dà vita a una nuova creazione Waiting for the Night to Smile, frutto del suo amore per Stephen Sondheim.
Violinista, improvvisatore, compositore e produttore che non ama le stigmatizzazioni stilistiche, Régis Huby – formazione classica al conservatorio di Rennes e jazz al Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi – è uno dei violinisti improvvisatori più popolari del jazz contemporaneo francese. Inizia il suo percorso nel cuore della musica tradizionale, ma più tardi si dedicherà pienamente all’improvvisazione, grazie all’incontro con Dominique Pifarély e Louis Sclavis. Impossibile elencare tutti gli incontri e le collaborazioni del suo cammino, tutti determinanti come quello con il violoncellista Vincent Courtois, con il quale forma un duo; con Guillaume Roy, con il quale crea il Quatuor IXI che ormai conta i suoi vent’anni di vita; con Lambert Wilson; con il contrabbassista Yves Rousseau con cui condivide da quindici anni l’avventura di un quartetto insieme a Jean-Marc Larché e Christophe Marguet; con il regista Arnaud Meunier, con il quale collabora sia come compositore che come interprete nello spettacolo En quête de bonheur e Femme non rééducable (Donna non rieducabile) di Stefano Massini al théâtre de l’Atelier di Parigi. Infine, con Marc Ducret, Michele Rabbia e Bruno Angelini ha fondato il quartetto Equal Crossing , di cui è leader, compositore e improvvisatore.
———————————————————————————–
Piccolo Eliseo
17 – 21 febbraio 2016
Gaber, io e le cose
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
da un’idea di Maria Laura Baccarini e Elena Torre
con Maria Laura Baccarini e Régis Huby
regia Maria Laura Baccarini e Elena Bono
Produzione ABALONE PRODUCTION E CASA DEGLI ALFIERI