“GESU’ FATE LUCE!”

di Maurizio Liverani

Il cardinal Bagnasco è intervenuto, biasimando, sul caso belga di una eutanasia che ha posto fine alle atroci sofferenze di un diciassettenne. La Chiesa percorre i soliti binari; condanna ogni manifestazione umana, denunciando lo spaventoso deficit di religiosità che emerge ogni giorno dalla vita quotidiana. I suoi biasimi cominciano a mettere in sospetto anche i credenti. “Gesù fate luce!” è il titolo di un bellissimo libro di Domenico Rea; è un’invocazione che apre una finestrella su un dubbio. Perché il mondo, che ha un creatore, è stato fatto così male? Le previsioni sono catastrofiche. Quello che accade nella terra può essere motivo di discussione, di un dibattito coinvolgente anche, anzi soprattutto, “il pilone d’ormeggio” di tutto il creato? Si può dubitare sulla bontà del Dio onnipotente oppure sollevare qualche dubbio sulla sua effettiva esistenza? Il “pilone d’ormeggio” di una società che si dice cattolica è lassù nei cieli, ha illuminato le chimere della nostra giovinezza. L’irruenza dei fatti incresciosi si è intensificata in questi ultimi tempi. Chi è cresciuto nell’ingranaggio della religione è incalzato da frequenti perché: perché il terremoto, perché le eruzioni dei vulcani, perché le tempeste, perché tante malattie. L’umanità laica combatte questo mondo mostruoso, non predica l’ateismo ma lascia intendere che il “pilone d’ormeggio” di questa costruzione malfatta è nato dal caso e non opera di un costruttore  (cui Leopardi non crede). Il cardinal Bagnasco non commenti fatti e fattacci ma invochi, come un umile essere umano: “Gesù fate luce!”.

Maurizio Liverani