Giornata di lutto per la scomparsa di una persona particolare, grande protagonista della cultura e dello spettacolo, ma soprattutto interprete di una umanità intensamente e profondamente vissuta.
Giorgio Albertazzi è stata ed è una figura di riferimento fondamentale per identificare l’arte e la cultura come elemento di unificazione vitale e non soltanto strumento di affermazione personale.
Un uomo totalmente libero e disinteressato interiormente e il più libero e disinteressato possibile nel contesto sociale: una qualità che si può riconoscere a pochi.
L’ho incontrato più volte nel corso della vita professionale, con tante interviste, visite sui set cinematografici e a teatro, e ne ho sempre colto la capacità di donare un messaggio di bellezza e di onestà.
L’ultima volta, qualche anno fa, quando, vincendo non poche resistenze di riserbo, l’ho “costretto” ad accettare un premio –il Premio Sgarlata per il coraggio- per il quale avevo da tempo preparato la motivazione che, a mio parere, lo descriveva, e lo descrive, con sincerità e completezza: “Interprete straordinario ed acclamato delle più grandi opere della drammaturgia classica e contemporanea, non ha mai disdegnato l’avventura coraggiosa, e spesso temeraria, nella ricerca del nuovo e del meno appariscente, sempre privilegiando la profondità dei contenuti ed il valore universale dei messaggi, nell’inesauribile slancio artistico sempre unito all’impegno civile. La sua figura domina la scena del teatro come quella del cinema, della radio e della televisione, ove resta memorabile ogni sua presenza, di protagonista, di autore e di regista. Autore, Attore e Poeta, grande nel Valore, grande nel Coraggio”.
La prima volta fu nel 1970, durante la lavorazione del suo film “Gradiva”: una intervista per “Il Dramma”, il grande mensile diretto da Maurizio Liverani sul quale scrivevo. Andai a trovarlo sul set, poi, nell’intervallo delle riprese, mi invitò, insieme agli attori, in un locale di Piazza Navona. Chiacchierando, tutti mangiammo qualcosa: lui prese solo un enorme gelato. Gli chiesi come mai tanta esclusiva golosità. Mi rispose con una frase che ho ricordato e ripetuto più volte nella mia vita: “Il gelato fa dimagrire”.
Giacomo Carioti