GIOVANNI MIANI, VENEZIA LO RISCOPRE

GIOVANNI MIANI, VENEZIA LO RISCOPRE

Il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue celebra i 150 anni dalla morte dell’esploratore Giovanni Miani (1810/1872) con un ampio progetto di studio che parte dalla raccolta custodita, di eccezionale valore storico e scientifico. Il progetto multidisciplinare si svolge nell’intero anno 2022 con incontri, conferenze e attivitĂ  educative e il coinvolgimento di studiosi e ricercatori e di altre istituzioni culturali. Comprende inoltre la digitalizzazione della sua ampia produzione cartacea, testimonianza degli eclettici interessi dell’esploratore, collezionista, musicologo, geografo, etnografo Giovanni Miani. Tra le sale espositive piĂą suggestive del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue c’è quella dedicata alla collezione etnografica dell’ esploratore Giovanni Miani, che in due distinte spedizioni andò alla ricerca delle sorgenti del Nilo, le cui origini erano a quel tempo avvolte nel mistero. E’ una delle collezioni etnografiche africane piĂą antiche e variegate d’Europa, con 1800 reperti raccolti a metĂ  Ottocento nell’attuale territorio sudanese, che furono donati dallo stesso esploratore alla cittĂ  di Venezia. La collezione è stata restaurata e offerta al pubblico alla riapertura del Museo di Storia Naturale nel 2010, con un allestimento disegnato dallo stesso Miani, primo esempio di installazione museografica in campo etnografico che si conosca in Europa. Oggi diventa il nucleo principale del progetto di censimento e studio multidisciplinare, avviato per i 150 anni dalla morte dell’esploratore, che coinvolge altre istituzioni italiane ed europee che conservano materiali e documenti relativi alla collezione Miani (Museo Pigorini di Roma, Welt Museum di Vienna, SocietĂ  Geografica Italiana a Roma) e diversi studiosi e ricercatori di diverse discipline, data l’ecletticitĂ  della figura e della raccolta. Il valore della collezione trascende infatti il dato etnografico e si presta a diverse chiavi di lettura in ambito naturalistico, archeologico e antropologico. Giovanni Miani è stato esploratore, collezionista, musicologo, geografo, etnografo, patriota. Nato nel 1810 a Rovigo, a 14 anni cresce veneziano nella dimora del nobile Pier Alvise Bragadin, tenta per tutta la vita di comporre una enciclopedia universale della musica del mondo, partecipa ai moti rivoluzionari del 1848, diviene noto come Leone bianco nell’Africa che esplorava alla ricerca delle origini del Nilo. Le cercò con due spedizioni, tra il 1859 e 1861, toccò il punto piĂą a sud mai raggiunto da un europeo e ritornò con un patrimonio di eccezionale valore scientifico. Nella Sala Miani, oltre alla celebre mummia della Sacerdotessa dei coccodrilli, si ammirano armi, strumenti musicali, pezzi di abbigliamento, oggetti di uso quotidiano che Miani acquistava nei suoi transiti dalle stesse persone che le possedevano e che accompagnava da dettagliate descrizioni del loro aspetto e utilizzo. I suoi diari descrivono gli strumenti musicali, il suono che producono, il modo in cui venivano usati e in quali occasioni, e così accade per altri manufatti. La collezione veneziana è resa ancora piĂą preziosa dal fondo archivistico e dalle carte geografiche conservati nella Biblioteca del Museo.